Microscopio Odontoiatrico | Studio Dentistico Calvi

Il microscopio odontoiatrico: applicazioni e vantaggi

Le dimensioni di un dente vanno da 5 a 12-13 mm; l’odontoiatra, però, si trova spesso a dover effettuare il suo intervento su una sola parte di esso, per esempio una carie, restringendo quindi la sua attenzione a pochi mm quadrati. Ecco perché uno strumento come il microscopio odontoiatrico risulta un alleato fondamentale per il successo di vari trattamenti. Vediamo come!


Che cos’è un microscopio odontoiatrico?

Il microscopio odontoiatrico o microscopio operatorio è progettato per fornire un ingrandimento dell’area su cui l’odontoiatra deve intervenire. Ha un design ergonomico che consente una visione ottimale senza sforzi per il dentista ed è controllato da un pedale per lasciar libere le mani.
l microscopio in odontoiatria viene utilizzato soprattutto per le procedure di endodonzia ma risulta molto utile anche nella chirurgia orale, nell’odontoiatria laser e nei trattamenti di restauro.

I vantaggi del microscopio odontoiatrico per il paziente

Ecco alcuni dei principali vantaggi offerti dall’impiego del microscopio odontoiatrico:

  • Alta efficienza – L’ingrandimento visivo, la possibilità di analizzare il dettaglio e il minor sforzo richiesto da parte dell’odontoiatra si traducono in un aumento considerevole dell’efficacia degli interventi. Il microscopio operatorio ha un design ergonomico e questo contribuisce a una maggiore facilità di utilizzo. La possibilità di mettere a fuoco aree così difficili da distinguere a occhio nudo permette di migliorare le prestazioni e concentrarsi solo sul paziente.
  • Maggiore precisione e accuratezza – L’ingrandimento dell’area permette al dentista di raggiungere aperture canalari piccole e strette senza rimuovere la struttura dentaria. Residui e frammenti che devono essere rimossi dal canale radicolare prima di riempirlo, saranno con il microscopio più facili da individuare.
  • Miglioramento della qualità del trattamento – Il 7% dei trattamenti restaurativi consiste nella sostituzione di restauri esistenti, ecco perché il microscopio in odontoiatria risulta indispensabile. Il paziente beneficia di rischi/danni ridotti al minimo, intrusioni chirurgiche ridotte al minimo e tempi di recupero rapidi grazie alla migliore qualità delle cure.
  • Produttività migliorata – Le ottiche di alta qualità, il design ergonomico e i suoi accessori garantiscono anche una maggiore produttività permettendo al dentista di sentirsi maggiormente a proprio agio durante i trattamenti.
  • Educazione del paziente – Il coinvolgimento è dato dalla possibilità per l’odontoiatra di mostrare al paziente un’immagine dell’ingrandimento su uno schermo analizzando con lui la situazione e il trattamento.

I vantaggi per l’odontoiatra

 Per un dentista, i vantaggi diretti nell’utilizzo del microscopio odontoiatrico comprendono:

  • localizzare canali “nascosti” ostruiti dalla calcificazione e la cui dimensione si è ridotta
  • rimuovere materiali come quello delle vecchie otturazioni
  • rimuovere le ostruzioni canalari
  • preparare l’accesso evitando di compromettere le strutture tissutali
  • riparare le perforazioni
  • localizzare crepe e fratture invisibili a occhio nudo
  • facilitare ciascun aspetto della chirurgia endodontica
  • documentazione fotografica

Il microscopio odontoiatrico dello Studio Dentistico Calvi

Per approfondire ulteriormente le applicazioni del microscopio in odontoiatria ti invitiamo a visionare la pagina che abbiamo dedicato a questa tecnologia. Fissa un appuntamento per vedere in azione il microscopio operatorio!


L’importanza della prevenzione orale

“Prevenire è meglio che curare” dice il detto. Mai come prima d’ora questa frase fu più vera. Questo vale anche per la prevenzione orale: poche e semplici regole possono infatti ridurre l’incidenza di carie e altre patologie e anche le visite dal dentista. In questo momento di emergenza vogliamo invitarti a fare più attenzione alla cura dei tuoi denti: basta solo prendere qualche buona abitudine e dedicare del tempo ad alcuni piccoli gesti quotidiani in più.
Ognuno ha però delle necessità specifiche. Partiamo da un ripasso generale!


Prevenzione orale: consigli per tutti

Il nostro cavo orale non è un organismo immutabile, ogni volta che ingeriamo qualche alimento ne modifichiamo il Ph e lasciamo residui che potrebbero portare alla formazione di placca e tartaro. Vediamo allora alcune regole base per una corretta prevenzione orale.

  • Fai attenzione allo spazzolino: le setole possono essere più o meno dure, a seconda della tua sensibilità dentale. L’importante è che, una volta che le setole inizieranno a deformarsi piegandosi, si cambi lo spazzolino per non rischiare di usarne uno troppo vecchio e quindi poco efficace.
  • Lavati i denti con costanza: esegui l’igiene orale domiciliare tre volte al giorno, per almeno 2 minuti, con spazzolino elettrico o manuale e dentifricio. Non dimenticarti anche di utilizzare filo interdentale o lo scovolino due volte al giorno, il mattino dopo la colazione e la sera dopo cena.
  • Togli qualche vizio e fai una vita sana: per essere sicuro di mantenere realmente in salute i tuoi denti dovresti anche avere una corretta alimentazione completa di frutta, verdura. Se fumi… meglio smettere!

Consigli per chi porta l’apparecchio per i denti

  1. Con l’apparecchio è necessario prestare un po’ di attenzione in più all’igiene giornaliera: utilizza uno scovolino per accertarti di pulire bene tutti gli interstizi, fra i denti ma anche fra placche e fili.
  2. Evita i cibi che potrebbero incastrarsi e rendere difficile la pulizia, come gli ortaggi filamentosi o i cibi troppo duri o appiccicosi.
  3. Mantieni le labbra idratate, soprattutto se sei all’inizio del trattamento: potrebbero seccarsi facilmente.
  4. Se l’apparecchio ti provoca dolore, un buon metodo è quello di mangiare cibi freschi in modo da dare sollievo alla bocca.
  5. Se un ferretto o un bracket si staccano dandoti fastidio, contattaci e ricoprili momentaneamente con la cera ortodontica (acquistabile in farmacia). Se a staccarsi è uno dei bracket alla fine del filo, toglilo e mettilo da parte: lo si potrà recuperare alla prossima visita!
  6. Nel caso si tratti dell’apparecchio trasparente, poni particolare attenzione alla pulizia delle mascherine: lavale con acqua fredda e con uno spazzolino morbido. Non usare il dentifricio ma un prodotto specifico e sciacquale a lungo con acqua corrente.

Consigli per chi ha posizionato un impianto

  1. Poni particolare attenzione all’igiene quotidiana: specialmente in seguito ad un’operazione, è fondamentale mantenere il cavo orale sano e privo di batteri. 
  2. Dedicati alla cucina: puoi provare dei piatti nuovi e appetitosi! Evita gli ortaggi filamentosi o i cibi troppo duri, ma non privarti di frutta e verdura: i denti si mantengono sani con l’igiene ma anche apportando i giusti nutrienti al corpo.
  3. Se noti un principio di infiammazione o del dolore anomalo nella zona dell’impianto, contattaci!

Mantenimento dentiera

Se porti la protesi mobile, la pulizia dei denti a casa è comunque importantissima! Ricordati queste indicazioni:

  1. Mantieni sempre la protesi nel liquido quando non la utilizzi: la secchezza potrebbe rovinarla!
  2. Mantieni le buone abitudini di pulizia: per il lavaggio della dentiera, acqua tiepida (non calda) e prodotto specifico. Lasciala a bagno il tempo necessario e poi spazzola per rimuovere la placca a fondo.
  3. Se usi la protesi da poco tempo, probabilmente devi ancora farci l’abitudine. Puoi masticare lentamente e a lungo il cibo durante i primi pasti e di tanto in tanto masticare una gomma senza zucchero (che non si attacchi ai denti) per accelerare il processo di adattamento.
  4. Meglio togliere la protesi di notte, o per qualche ora durante il giorno, in modo da permettere alle gengive di ossigenarsi.

Speriamo che questo articolo possa tornare utile a te o a qualcuno dei tuoi famigliari. Certe abitudini sono scontate, ma proprio per questo a volte le dimentichiamo. E per qualsiasi altra informazione non esitare a contattarci!


Impronta dentale con il chair side | Studio Dentistico Calvi

Mai più impronta dentale tradizionale con il chair side

Lo studio dentistico Calvi è il primo Studio Dentistico in Umbria a dotarsi dell’ultima evoluzione del chair side. Invece della tradizionale “impronta dentale” rileviamo un’immagine della vostra bocca con una speciale telecamera orale.
Leggi l’articolo per saperne di più!


Che cos’è il chair side?

Con il termine chair side viene identificato un nuovo protocollo di lavoro alternativo a quello tradizionale per garantire al paziente la realizzazione di un manufatto protesico in un arco temporale massimo di due ore, con caratteristiche uguali o superiori ai manufatti protesici realizzati con protocolli tradizionali.
Grazie all’utilizzo di una telecamera orale e di un fresatore Cad-Cam siamo in grado di convertire istantaneamente l’impronta dentale del paziente in un modello 3D che verrà successivamente inviato ad un software che fabbricherà subito il restauro, partendo da un blocco di ceramica specifica.
In questo modo si riducono drasticamente i tempi di realizzazione dei manufatti protesici. Tradizionalmente, infatti, per realizzare una corona in porcellana erano necessari dai 3 ai 5 appuntamenti, con il chair side si possono realizzare in un’unica seduta.

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Quali sono i vantaggi di questo nuovo protocollo?

Il chair side rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo dell’odontoiatria. La scansione con la telecamera orale è velocissima ed offre immagini ad alta risoluzione inoltre, grazie alla lente grande e potente, il dentista non deve eseguire manovre complesse per visualizzare i punti più difficili da raggiungere. La telecamera inoltre è in grado di salvare solo i dati considerati utili alla progettazione del manufatto protesico.
I pazienti inoltre trovano positivo che il trattamento si svolga in un’unica seduta. Il restauro è infatti terminato quando escono dallo studio: ciò risulta particolarmente gradito ai pazienti che vengono da lontano.
Infine, dal momento che non è più necessario alcun provvisorio, non vi sono più problemi legati ad eventuali distacchi o rotture.

Come avviene il processo?

  1. Scansione: grazie alla telecamera orale si ottiene un’immagine precisa e in 3D del cavo orale, in pochissimi minuti e del colore naturale.
  2. Progettazione: una volta analizzata la scansione completa, il software genera eccellenti proposte di restauro, consentendo di passare rapidamente alla fase di realizzazione.
  3. Realizzazione: l’unità di fresatura e il software Cad-Cam sono sincronizzati fra loro in maniera ottimale. Il ciclo di molaggio/fresatura per i tuoi restauri progettati (in ossido di zirconio solido) è estremamente preciso e genera bordi e superfici lisce nonché solchi molto sottili.
  4. Sinterizzazione e glasatura: i restauri interamente anatomici in ossido di zirconio o altri materiali ceramci sono sottoposti a sinterizzazione e glasatura chair side nel forno compatto, con tempi minimi di cottura.

Evita i lunghi tempi di attesa e le impronte dentali tradizionali: contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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Classificazione dei vari tipi di carie dentali

Le carie non sono tutte uguali. L’odontoiatra statunitense Greene Vardiman Black ha infatti classificato i vari tipi di carie dentali ad esempio in base alla localizzazione anatomica, alla progressione della lesione, al numero di facce coinvolte... Prima di elencare e spiegare però questa classificazione, è importante definire cosa sono le lesioni cariose.


Che cos’è la carie?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, la carie è una malattia infettiva che  provoca un ammorbidimento dei tessuti duri del dente, fino ad arrivare alla formazione di una cavità. La progressione della lesione può arrivare fino alla polpa, causando un forte dolore e problemi funzionali.
Il processo che porta alla formazione della carie è un fenomeno complesso e dinamico, a genesi multifattoriale, che si instaura per l’azione combinata di diversi fattori come alimentazione, batteri e suscettibilità del paziente. 

Nella fase iniziale, quando la carie interessa lo strato duro del dente, smalto e superficie della dentina, il paziente non avverte sintomi. A volte può esserci sensibilità al freddo e/o al caldo o a determinate sostanze, ad esempio zucchero o acidi. Quando,invece, la patologia progredisce e interessa gli strati più interni della dentina fino alla polpa del dente, compare la sintomatologia dolorosa tipica: dolore intenso, pulsante e diffuso. Se non curata, la carie può andare incontro a complicanze quali pulpite, ascesso dentale, cisti e granuloma.

Classificazione dei vari tipi di carie

Classificare i vari tipi di carie è stato l’obiettivo di molti ricercatori. La classificazione di Black è sicuramente la più datata e contemporaneamente quella che ha riscosso maggior successo nell’utilizzo clinico. Black classifica le carie in 6 classi, indicate con numerazione romana (I, II, III, IV, V, VI).
Ogni classe identifica una porzione anatomica sede della lesione:

  • I CLASSE: la carie interessa la superficie masticatoria a livello dei solchi e delle fossette, le superfici vestibolari e linguali/palatali a livello di molari e premolari o le fossette linguali di incisivi e canini.
  • II CLASSE: la carie si localizza tra dente e dente (pareti interprossimali) dei denti molari e premolari. Nella maggior parte dei casi le lesioni cariose di seconda classe interessano anche la superficie masticante del dente.
  • III CLASSE: la carie interessa le pareti interprossimali di incisivi e canini senza coinvolgimento del bordo incisale (angolo del dente).
  • IV CLASSE: la carie coinvolge incisivi e canini interessandone contemporaneamente le pareti interprossimali e il margine incisale
  • V CLASSE: la carie interessa i colletti (zona del dente vicina alla gengiva) sia dei denti frontali che dei denti posteriori
  • VI CLASSE: la carie interessa il margine incisale degli elementi frontali o la sommità delle cuspidi di canini e molari e premolari.

Spesso in alcune classificazioni si trovano però solamente 5 classi, questo probabilmente perché la VI classe difficilmente si presenta oggi come intesa da Black o semplicemente perché la lesione quasi sempre coinvolge anche altre porzioni di dente da provocare il “cambio” di classe. 

Senti dolore e pensi possa essere una carie? Non esitare a contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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Apparecchio trasparente: cos'è?

Quali sono i vantaggi dell’apparecchio trasparente?

L’apparecchio trasparente è un dispositivo sempre più diffuso grazie anche alle celebrity che ormai non fanno mistero di avvalersene per donare al loro sorriso un look sorprendente. Se fino a qualche tempo fa l’unica modalità per riallineare i denti erano gli ingombranti apparecchi dentali in metallo, negli ultimi anni, grazie anche alla tecnologia 3D, numerosi adulti e adolescenti hanno potuto quindi ritrovare il sorriso in maniera discreta grazie agli “aligner” trasparenti.
Ma quali sono i vantaggi di questo trattamento? Leggi l’articolo per saperne di più!


Perché scegliere l’apparecchio trasparente?

L’ortodonzia invisibile ha visto una diffusione planetaria grazie alla possibilità di ritrovare un sorriso perfetto senza dover cambiare stile di vita. Inoltre, grazie alla sua “invisibilità”, è adatta soprattutto alle celebrity e ai personaggi più in vista, per cui l’immagine gioca un ruolo davvero importante.
Un sistema, però, ideale anche per tutti i giovani, meno attenti all’igiene dentale che, grazie a questo strumento rimovibile, possono eliminare comodamente tutti i residui di cibi e di placca senza i fastidi dell’apparecchio fisso o decidere di toglierlo nelle occasioni speciali, come matrimoni o altri eventi sociali importanti.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi di questo trattamento e come pulirlo al meglio!

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Quali sono i vantaggi?

L’apparecchio trasparente è:

  • invisibile: grazie alle sue mascherine realizzate con una particolare resina trasparente, l’apparecchio risulta visibilmente impercettibile agli occhi 
  • rimovibile: potrai toglierlo per mangiare, bere e per la corretta igiene orale
  • comodo: la leggerezza delle mascherine elimina quei piccoli fastidi che possono derivare dalla presenza dei brackets metallici nella bocca. Inoltre l’apparecchio non provoca irritazioni e non ostacola la pronuncia
  • personalizzato: le mascherine sono create su misura per te, così da non creare nessun disagio e fastidio e donandoti il massimo comfort.
  • efficace: permette di ottenere i risultati desiderati in circa 18-24 mesi. Inoltre tutti i progressi saranno monitorati dai nostri odontoiatri fino a raggiungere il risultato voluto.

Come pulire l’apparecchio trasparente?

Come tutti gli altri apparecchi ortodontici, anche quello invisibile ha bisogno di manutenzione e attenzione. Le mascherine, infatti, vengono cambiate ogni due settimane circa e, se non si tengono ben pulite, rischiano di macchiarsi, rovinarsi e perdere la loro trasparenza. Inoltre, bisogna mantenerle pulite perché potrebbero prendere un cattivo odore. Tenere pulito l’apparecchio invisibile è una procedura semplice e abbastanza veloce, ma fondamentale. Ecco di seguito le regole da seguire per una pulizia perfetta.

– L’apparecchio invisibile è rimovibile, quindi, quando esegui le manovre di igiene orale, rimuovilo dalla bocca.
– Con l’aiuto di setole morbide, spazzola delicatamente le mascherine in modo da rimuovere i residui di cibo, che potrebbero rovinare le caratteristiche dell’apparecchio invisibile.
Non sciacquare gli aligner con acqua troppo calda, in quanto potresti deformarli e quindi rovinarli. Fai uso di acqua fresca o tiepida dopo averli spazzolati, in modo da pulirli definitivamente.
– Adesso devi lavarti i denti: utilizza, quindi, spazzolino e filo interdentale o scovolino e applica le classiche manovre di igiene orale.
– Dopo aver svolto la pulizia dei tuoi denti, inserisci nuovamente gli aligner!

Desideri anche tu un sorriso perfetto? Ora che hai capito come funziona l’apparecchio invisibile, contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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Ascesso dentale: cos'è? | Studio Dentistico Calvi

Ascesso dentale: cura e trattamento?

Una delle urgenze più tipiche per l’odontoiatra è l’ascesso dentale, per lo più associato a lesioni cariose non curate. Ma cos’è un ascesso dentale? Quali sono i suoi sintomi e come è possibile trattarlo?
In questo articolo abbiamo cercato di approfondire meglio l’argomento e di rispondere alle domande più frequenti su questo argomento!


Cos’è l’ascesso dentale?

L’ascesso dentale è un accumulo di batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari (pus) che si può formare intorno a tutti i tessuti che circondano il dente (per es. nelle gengive, nell’osso della mandibola) o anche all’interno dello stesso (nella polpa).
Esistono diversi tipi di ascesso dentale:

  • parodontale: causato da un’infezione a carico dell’apparato di sostegno del dente, frequente nei pazienti affetti da parodontite
  • periapicale: dovuto ad un’infezione della polpa dentale, solitamente conseguente ad una carie profonda
  • gengivale: è la forma meno grave di ascesso che si sviluppa direttamente nella gengiva a causa di processi infettivi

Quali sono le cause?

L’ascesso dentale è l’immediata conseguenza di carie profonde o lesioni gravi. Anche gli interventi dentali possono essere causa di ascessi.
Esistono anche però fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza di un ascesso. Tra questi troviamo: scorretta igiene orale, diabete, malattie da reflusso gastroesofageo, secchezza della fauci, fumo, alcolismo, terapia a lungo termine con corticosteroidi.

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Quali sono i sintomi di un ascesso dentale?

I principali sintomi di un ascesso dentale sono:

  • mal di denti acuto e pulsante
  • gonfiore al viso nella sede dell’ascesso
  • gengive gonfie, arrossate e talvolta sanguinanti
  • ipersensibilità dentinale
  • alitosi
  • febbre ed ingrossamento dei linfonodi del collo
  • difficoltà nella masticazione

Come trattare un ascesso?

Come tutte le infezioni è importante una terapia tempestiva. L’ascesso dentale va affrontato con una cura antibiotica energica per evitare che l’infezione possa diffondersi in distretti più pericolosi.
Spesse volte, tuttavia, accanto alla cura antibiotica è necessario incidere l’ascesso per drenare il suo contenuto. Il dentista, con l’ausilio di strumenti sterili, procede dapprima anestetizzando la zona da trattare e, successivamente, praticherà una piccola incisione nell’ascesso, per rimuovere il materiale purulento accumulatosi.
Se si tratta invece di un ascesso periapicale, la soluzione più efficace è la devitalizzazione, che scongiura un’eventuale estrazione. Questo intervento consiste nella rimozione della polpa dentale danneggiata e nella sua successiva otturazione con amalgame speciali o materiali biocompatibili.
Nei casi in cui l’ascesso abbia danneggiato il dente o sia particolarmente esteso, potrebbe essere necessario rimuovere il dente.

Hai ancora dubbi a riguardo? Non esitare a contattarci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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Come funziona l'apparecchio invisibile - Studio Dentistico Calvi

Cos’è e come funziona l’apparecchio invisibile?

Sai che cos’è e come funziona l’apparecchio invisibile? L’applicazione di materiali plastici in odontoiatria risale agli inizi del XX secolo. Tra le tante innovazioni, nessuna è stata pioneristica quanto la terapia con gli allineatori trasparenti, introdotta per la prima volta nel mondo dell’odontoiatria da Align Technology più di 15 anni fa. Ma vediamo meglio insieme come funziona l’apparecchio invisibile!


Cos’è l’apparecchio trasparente?

Si tratta di un sistema di allineamento dentale quasi invisibile, sviluppato per trattare un vasto numero di problemi dentali con un’interferenza minima sul modo di parlare del paziente e sulle sue abitudini alimentari e igieniche. E con risultati clinicamente prevedibili, come dimostrano quelli ottenuti con oltre 6 milioni di pazienti in tutto il mondo.
Infatti, se fino a qualche tempo fa l’unica modalità per riallineare i denti erano i fastidiosi apparecchi dentali in metallo, negli ultimi anni, grazie alla tecnologia 3D, numerosi adulti e adolescenti, ma anche bambini, hanno potuto ritrovare il sorriso in maniera discreta grazie agli aligner trasparenti.
Una diffusione globale per questo apparecchio ortodontico che consente di ottenere il sorriso che hai sempre desiderato senza dover cambiare stile di vita. Un sistema ideale anche per tutti i giovani, meno attenti all’igiene dentale, che, grazie a questo strumento rimovibile, possono eliminare comodamente tutti i residui di cibo e placca o decidere di toglierlo nelle occasioni speciali.

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Come funziona l’apparecchio invisibile?

Il trattamento con l’apparecchio trasparente si basa su un’avanzata tecnologia digitale di immagini in 3D in grado di trasformare l’impronta dentale del paziente in una serie di aligner in polimeri trasparenti creati su misura. Ma vediamo nel dettaglio come funziona l’apparecchio invisibile!
Consiste in una serie programmata di allineatori trasparenti, realizzati con metodiche di simulazione di massima precisione e con materiale d’avanguardia (plastica termostampata), in grado di sviluppare movimenti ortodontici e risolvere problemi estetici e funzionali.
Ogni allineatore è programmato per compiere un movimento dentale di 0,2 mm. Sostituendolo ogni 15 giorni e seguendo l’ordine di progressione i denti si muoveranno fino alla posizione prestabilita.

Apparecchio trasparente: una soluzione per ogni caso!

Questo trattamento ortodontico permette di risolvere diverse tipologie di malocclusione e malposizionamento dentale: vediamoli insieme!

  • Morso aperto: può causare una masticazione insufficiente o dolorosa e addirittura problemi nell’articolazione temporo-mandibolare.
  • Morso crociato: in questo caso, uno o più denti superiori mordono la parte interna dei denti inferiori. Ciò può provare usura dei denti, malattie gengivali o perdita di densità ossea
  • Diastema: può causare problemi alle gengive (a causa della mancata protezione da parte dei denti), tasche parodontali e maggiori rischi di malattie parodontali.
  • Affollamento dentale: può peggiorare nel tempo e condurre all’accavallamento grave dei denti. Può causare accumulo di placca, carie dentali e aumentare le possibilità di malattie gengivali.
  • Morso profondo: può causare problemi o irritazione delle gengive, usura dei denti inferiori, dolore alla mandibola e problemi all’articolazione.
  • Morso inverso: può interferire sulla normale funzione di denti anteriori e molari con conseguente usura dentale. Inoltre, può provocare dolore alla mandibola e problemi all’articolazione.

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Faccette estetiche: cosa sono?

Faccette estetiche: cosa sono e a cosa servono?

L’estetica è un aspetto che riveste un ruolo importante nella moderna odontoiatria. Dato che sempre più pazienti desiderano un “sorriso perfetto”, i dentisti sono sempre più impegnati nella realizzazione di restauri altamente estetici, al fine di imitare al meglio una dentatura naturale. Tra i trattamenti più richiesti? Le faccette estetiche!
Ma vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!


Cosa sono le faccette estetiche?

Le faccette dentali sono sottilissime lamine in ceramica o porcellana che vengono utilizzate per coprire la superficie esterna dei denti. Il loro spessore arriva a sfiorare quello di una lente a contatto (0.3-0.7 mm). In questo modo le faccette avranno un aspetto molto naturale perché leggermente trasparenti, come i denti naturali. Inoltre, il bordo tra la sottile lamina ed il dente naturale è praticamente invisibile e questo conferisce al trattamento un’eccezionale resa estetica, molto superiore a quella di una corona.

A cosa servono le faccette estetiche?

Sono moltissimi i “difetti” che possono essere coperti dalle faccette dentali:

  • discromie, ovvero alterazioni cromatiche della superficie dentale
  • denti disallineati
  • profili rovinati da continuo sfregamento
  • diastemi, ovvero un eccessivo spazio tra i denti

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Quanto durano?

La durata stimata per le faccette dentali è di circa 10 anni, periodo che talvolta può anche essere maggiore se le lamine vengono mantenute correttamente.
Cosa fare quindi per curarle al meglio?

    • Mantenere una costante igiene orale, lavandosi i denti dopo ogni pasto per ridurre l’accumulo di placca e tartaro. 
    • Utilizzare regolarmente scovolino e filo interdentale. Si tratta di buone abitudini che garantiscono la corretta manutenzione quotidiana. 
    • Fare regolari sedute di igiene orale professionale 
    • Evitare il consumo eccessivo di alimenti acidi

 

Quali sono i vantaggi delle faccette dentali?

Assodato che la loro utilità chiave consiste nell’eliminare alla vista tutti i principali difetti estetici dei denti, è evidente che il loro principale beneficio risiede in un miglioramento generale dell’armonia del sorriso.
Tuttavia, tra i tanti vantaggi delle faccette estetiche vanno ricordati anche:
Denti più bianchi, grazie alla copertura di eventuali macchie
Miglioramento della masticazione causata da elementi dentali disallineati
• Possibilità di restituire la giusta lunghezza a denti erosi o consumati
Eliminazione delle discromie e delle macchie permanenti sui denti
Correzione dei diastemi, ossia della spaziatura eccessiva tra un elemento dentale e l’altro

Fa male mettere le faccette dentali estetiche?

L’applicazione delle faccette non è dolorosa ma c’è bisogno di più appuntamenti dal dentista per completare il lavoro. Si deve procedere alla preparazione dei denti per l’applicazione, poi si prende l’impronta e infine si cementano le faccette. In alcuni casi, inoltre, è possibile applicare le faccette dentali senza limare il dente, in completa assenza di dolore.

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Parodontite e malattie sistemiche: le connessioni

Parodontite e malattie sistemiche: i nuovi studi

Recentemente, numerosi studi clinici e sperimentali hanno evidenziato la presenza di una forte associazione tra parodontite e malattie sistemiche. I batteri patogeni che causano la parodontite, infatti, sono in grado di penetrare all’interno dei tessuti gengivali e da lì entrare nel circolo ematico. Questo può provocare patologie più o meno gravi anche in organi o apparati lontani da quello di partenza.
Ma vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!


Cos’è la parodontite?

Per parodontite si intende una grave infiammazione che coinvolge il parodonto, il sistema di supporto dei denti che mantiene le radici ancorate alle ossa mascellari.
La parodontite può causare gravi danni funzionali, fonatori ed estetici ed è la prima causa di perdita di denti in età adulta. Può essere causata da alcuni batteri specifici che provocano un’intensa risposta infiammatoria locale e colpiscono con maggiore incidenza alcune categorie di persone, sia per ragioni di predisposizione genetica, sia in conseguenza al loro stile di vita (ad esempio il fumo e le scorrette abitudini di igiene orale).
Anche lo stato di salute generale è un altro fattore che può aumentare il rischio di sviluppo di parodontite. Ad esempio, soggetti con diabete hanno un rischio tre volte superiore di sviluppare la malattia rispetto ai non diabetici.
Viceversa, si è notato che la parodontite può provocare gravi infezioni sistemiche quali ad esempio malattie cardiovascolari, patologie polmonari e complicanze della gravidanza (ma non solo).
Vediamo insieme le nuove scoperte in questo ambito!

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Parodontite e malattie sistemiche: le nuove evidenze

Questo campo ha visto un notevole sviluppo a partire dalla fine degli anni ‘80 quando un gruppo di cardiologi ha riscontrato un’associazione tra parodontite ed episodi cardiovascolari acuti. Da allora gli studi si sono moltiplicati.
Le ultime ricerche effettuate hanno messo in evidenza come la parodontite sia legata anche a patologie quali la malattia cronica renale, la maculopatia degenerativa e i tumori dell’esofago.

Parodontite e malattia cronica renale

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Strasburgo, la parodontite è uno dei fattori di rischio della malattia cronica renale. Questa associazione potrebbe essere dovuta alla diffusione batterica e alla disseminazione nel flusso sanguigno di citochine dalla tasca parodontale.
Alcuni studiosi anche anche ipotizzato l’esistenza di un legame bidirezionale tra le due patologie, evidenziando diversi meccanismi biologici che caratterizzano la malattia renale e che potrebbero aggravare la parodontite.
La cosa importante è che i dati disponibili dimostrano gli effetti benefici del trattamento parodontale sulla progressione della malattia.

Parodontite e maculopatia

Secondo uno studio condotto dal Dental College of Georgia, i batteri responsabili della parodontite hanno un ruolo anche nello sviluppo delle alterazioni degenerative della retina.
Il Porphyromonas gingivalis, infatti,  uno tra i principali organismi che causano la malattia parodontale, sarebbe in grado di invadere le cellule epiteliali, i fibroblasti e le cellule dendritiche, provocando l’aumento dell’attività dei geni collegati alla degenerazione maculare senile.

Parodontite e tumori dell’esofago

Diverse ricerche avevano già sottolineato un legame tra parodontite e diversi tipi di cancro, in particolare i tumori del cavo orale e della testa. Un nuovo studio pubblicato su Cancer Research ha messo in evidenza come i tumori dell’esofago possano essere connessi a certi batteri presenti anche nella malattia parodontale.
Lo studio ha anche evidenziato come altre tipologie di batteri del cavo orale siano associate a un minor rischio di cancro: certe specie potrebbero avere un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo del cancro dell’esofago (risultato che comunque dovrà essere confermato da altre ricerche).

Hai notato sintomi quali sanguinamento, gonfiore o alitosi? Devi sapere che potresti soffrire di parodontite.
È importante intervenire tempestivamente. Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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Impianti dentali e fumo

Il fumo è nemico degli impianti dentali

La dipendenza da tabacco e nicotina è un problema che affligge molte persone. Il fumo, oltre a essere un serio pericolo per la salute generale, aumenta anche il rischio di insuccesso degli impianti dentali, in particolare nelle settimane immediatamente successive all’intervento.
Leggi l’articolo per saperne di più!


Gli effetti del fumo sul cavo orale

Il fumo è uno dei fattori di rischio principali per diverse patologie. Di solito, quando si pensa ai danni che il fumo produce sui denti, il pensiero corre alle macchie di nicotina e all’alitosi. In realtà i danni causati dal fumo possono risultare molto più gravi: oltre a favorire l’aumento di deposito di placca, il fumo riduce anche la presenza di ossigeno, favorendo la sopravvivenza dei batteri più aggressivi e provocando di conseguenza l’infiammazione delle gengive. Nei fumatori, infatti, la possibilità di trovarsi a doversi confrontare con patologie quali la gengivite e la parodontite aumenta di 3 volte rispetto a chi non fuma. Inoltre, la parodontite ha un decorso molto più veloce nei fumatori e la sua diagnosi in tempi utili risulta molto più complessa. Questo dipende dal fatto che il fumo causa il restringimento dei vasi sanguigni, comportando così l’assenza di sanguinamento delle gengive.
Un altro aspetto da tenere ben presente è che il tabacco riduce le difese immunitarie e la produzione di saliva, la quale è un grande alleato nella pulizia dei denti e del cavo orale.

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Lo studio

Ma c’è di più! Uno studio pubblicato sul Journal of Dentistry sostiene che il fumo incide negativamente sul successo degli impianti dentali. Fra i fumatori accaniti, infatti, il rischio di fallimento è il doppio rispetto a chi non fuma.
Inoltre il fumo aumenta anche il rischio che, successivamente, l’impianto si ammali.
Bisogna però precisare che per fumatori accaniti si intendono coloro che fumano oltre 10 sigarette al giorno.
Vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!

Fumo e impianti dentali: le conseguenze

Per osteointegrazione si intende quel processo mediante il quale un impianto dentale si integra perfettamente nell’osso mascellare o mandibolare.
Secondo lo studio, nei fumatori accaniti il rischio di una mancata osteointegrazione dell’impianto arriva addirittura ad essere fino a 5 volte maggiore se è presente anche una condizione di parodontite non controllata.
Questo perché la nicotina riduce l’apporto di sangue nella zona del nuovo impianto, danneggiando il tessuto osseo e incidendo quindi negativamente sul processo di osteointegrazione. Anche la guarigione risulterà molto più lenta e la cicatrizzazione tarderà a presentarsi.
Oltre a una mancata capacità dell’impianto di attecchire, in questi soggetti aumenta anche del 50% il rischio di una successiva perimplantite, ovvero un’infiammazione che colpisce i tessuti intorno all’impianto osteointegrato e che porta ad una perdita del tessuto osseo di sostegno.
Sono quindi tre i fattori che concorrono ad aumentare il rischio di fallimento dell’impianto in chi fuma:

  • aumentata infiammazione gengivale e riduzione delle difese immunitarie
  • aumentata attività del microcircolo sanguigno che rende più difficile l’osteointegrazione e la rimarginazione delle ferite 
  • il maggior rischio di perimplantite e quindi di problemi all’impianto.

Insomma, evitare di iniziare a fumare o perdere il vizio è senza dubbio un’ottima idea se quello a cui aspiri è tutelare la salute dei tuoi denti.
Per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento non esitare a contattarci!

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