Solco gengivale | Studio Dentistico Calvi

Il solco gengivale: cos'è e perché è importante

Che cos’è il solco gengivale e perché dovresti preoccupartene? Leggi questo articolo per capire meglio di cosa si tratta e perché mantenerlo pulito e sano è fondamentale per la salute della tua bocca.


Che cos’è il solco gengivale?

Il solco gengivale è quella fessura che separa la superficie di ciascun dente dal tessuto gengivale. È una piccola scanalatura a forma di V che circonda la base di un dente.
Nella parte inferiore del solco c’è la giunzione smalto-cemento (amelo-cementizia), ovvero la giunzione tra lo smalto dentale della corona e il cemento della radice. Questa parte anatomica aiuta le gengive a rimanere attaccate alla superficie dei denti.
Quando è sano, il solco gengivale è aderente ai denti dalla base fino al punto in cui il dente emerge dalle gengive: questo lascia pochissimo spazio a qualsiasi sostanza esterna (come i residui di cibo) che cerchi di entrare nello spazio tra la gengiva e il dente. Quando, invece, viene trascurato o è affetto da uno dei disturbi che analizzeremo in seguito, lo spazio tra il dente e la gengiva è più largo e cibo e batteri possono penetrare più facilmente.
Il solco gengivale, quindi, aiuta a proteggere le gengive da infezioni e patologie.

Perché la sua profondità è così importante?

Normalmente la profondità del solco gengivale misura da 1 a 3 mm: se la profondità supera i 3-4 mm potremmo essere in presenza di una malattia gengivale.
Sicuramente ogni persona ha il suo standard di riferimento e nel corso del tempo le gengive potrebbero subire alterazioni ma il solco gengivale viene sempre utilizzato come riferimento per valutare la salute delle gengive.

Come viene esaminato?

Per misurare la profondità del solco gengivale viene utilizzata la sonda parodontale, uno strumento dotato di un’estremità millimetrata (una sorta di righello) che individua anche eventuali infiammazioni della gengiva. Per fare questo la sonda viene delicatamente posizionata sotto il margine gengivale.
Il cavo orale è stato suddiviso in sei aree definite sestanti: tre appartengono all’arco mascellare superiore e tre a quello inferiore.
I sestanti sono:

  • superiore destro
  • superiore anteriore
  • superiore sinistro
  • inferiore destro
  • inferiore anteriore
  • inferiore sinistro

 

L’esame della salute delle gengive assegna un punteggio che va da 0 a 4 a ciascun sestante dove 0 indica che il sestante è sano e non necessita di alcun trattamento mentre 4 richiede:

  • istruzioni dettagliate sull’igiene orale quotidiana da rispettare
  • trattamenti di igiene professionale
  • valutazione di un trattamento terapeutico più complesso

 

Leggi il nostro articolo dedicato al sondaggio parodontale per approfondire l’argomento.

Solco gengivale infiammato?

In questo approfondimento abbiamo cercato di analizzare il solco gengivale come componente anatomica del nostro cavo orale; nel prossimo articolo elencheremo le patologie e i disturbi che possono colpirlo e capiremo quali sono i rispettivi trattamenti terapeutici coinvolti. Non dimenticare che anche quando si tratta del solco gengivale è la prevenzione la miglior alleata per evitare disturbi e infiammazioni: basterà semplicemente dedicarsi con attenzione all’igiene quotidiana lavandosi i denti nel modo corretto e passando il filo interdentale.
Hai ancora dubbi sull’argomento? Visita la pagina dei contatti del nostro sito dove potrai trovare anche un comodo modulo da compilare!


PROTESI TORONTO BRIDGE: CHE COS’È?

In implantologia dentale la tecnica Toronto Bridge viene utilizzata spesso, soprattutto in caso di edentulia totale, ovvero quando mancano tutti i denti di un’intera arcata. Proviamo a descrivere la tecnica e a capire quali sono i pazienti idonei.


Toronto Bridge è il nome di una protesi fissa usata per sostituire i denti di un’intera arcata dentale: si tratta, infatti, di una protesi completa dotata di flangia (una gengiva finta e fissa), e può sostituire fino a 12 denti per arcata, fissati tramite degli abutment ad impianti dentali in titanio grazie alla tecnica di implantologia a carico immediato o, in altri casi, a carico ritardato.

Quale paziente è idoneo per questo tipo di tecnica?

Tutti i pazienti che godono di una buona struttura ossea possono essere sottoposti ad intervento chirurgico per l’applicazione di una protesi fissa Toronto Bridge. Nonostante i denti da sostituire siano 12, gli impianti su cui sarà fissata la protesi sono solo 4 (All on 4) o 6 (All on 6).

I tempi di applicazione sono ridotti e l’applicazione del carico immediato All on 4 permette di uscire in sicurezza dalla clinica dopo l’intervento implantare senza la paura che la protesi si muova o si stacchi dalla sede.

La protesi Toronto Bridge è una delle migliori alternative alla protesi mobile (la classica dentiera), perché essendo ancorata agli impianti osteointegrati, il paziente non avrà sensazione di mobilità, ritrovando sicurezza e fiducia in ogni aspetto della sua vita quotidiana.

Toronto Bridge a Foligno: scegli lo Studio Dentistico Calvi

Se sei stanco della protesi mobile oppure non vuoi proprio saperne di optare per questa soluzione allora la protesi Toronto Bridge è quello che fa per te. Contattaci e fissa un appuntamento per la pianificazione implantare e la presa delle impronte digitali.


Sondaggio parodontale | Studio Dentistico Calvi

Sondaggio parodontale: che cos'è?

Il sondaggio parodontale è una mappatura della bocca che pone l’accento sulla situazione dei tessuti molli (le gengive). Che cosa misura? A che cosa serve? Scopriamolo in questo approfondimento.


Che cos’è il sondaggio parodontale?

Il sondaggio parodontale è il processo di misurazione delle tasche gengivali, ovvero lo spazio tra un dente e il tessuto gengivale che lo circonda. Per farlo si utilizza uno strumento noto come sonda parodontale che viene inserita con molta attenzione in questa cavità. La sonda ha degli indicatori (segni) proprio come quelli che ci sono su un metro che indicano quanto in profondità lo strumento arriva: in base alla profondità raggiunta si determinerà lo stato di salute della tasca gengivale.
Generalmente vengono prese sei misurazioni per ciascun dente per assicurarsi un’analisi quanto più accurata. Durante la misurazione si effettua anche un controllo sulla presenza di sanguinamento ed eventuali aree di recessione gengivale.
Le tasche di un tessuto gengivale sano misurano indicativamente da 1 a 3 mm e aderiscono strettamente al dente. Se la tasca misura dai 4 mm in su significa che placca e batteri stanno infiammando il tessuto e lo stanno allontanando dal dente. Solitamente a queste misurazioni corrisponde anche una maggior sensibilità al sondaggio parodontale.

In casi gravi il sondaggio può rivelare profondità di 12 mm. Queste condizioni patologiche non sono trattabili con la quotidiana igiene orale: è il momento di effettuare una pulizia delle tasche gengivali.

Che cosa rivelano le misure?

Il sondaggio parodontale è un’analisi accurata e può aumentare di molto le chance di non perdere un dente compromesso. La profondità delle tasche parodontali rivela quanto sono sane le gengive, ecco un range indicativo delle misurazioni:

  • da 0 a 3 mm senza sanguinamento – risultato ottimale, significa che le gengive sono sane e che l’igiene orale domestica viene svolta con scrupolo
  • da 1 a 3 mm con sanguinamento – i primi segni di gengivite, è necessario prestare più attenzione all’igiene orale quotidiana ed effettuare sedute di igiene orale professionale con frequenza maggiore
  • da 3 a 5 mm senza sanguinamento – siamo in presenza di una potenziale patologia a carico del tessuto gengivale; l’igiene orale quotidiana non riesce a raggiungere una profondità maggiore di 3 mm quindi sarà necessario valutare la situazione in studio
  • da 3 a 5 mm con sanguinamento – è il primo stadio di una malattia delle gengive o l’inizio di una parodontite; in presenza di un rilevamento simile sono necessari accertamenti, un’igiene orale domestica più scrupolosa e un trattamento parodontale professionale
  • da 5 a 7 mm con sanguinamento – tessuti molli e duri danneggiati e possibile riduzione della dimensione ossea; è necessario un trattamento approfondito per evitare di perdere il dente
  • da 7 mm in su con sanguinamento – è lo stadio avanzato di una malattia parodontale e richiede intervento immediato ed esteso; potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimediare alla perdita di osso; sicuramente andrà effettuata con frequenza una terapia parodontale di mantenimento per stimolare la guarigione

Sondaggio parodontale a Foligno

Le malattie parodontali non sempre manifestano sintomi evidenti nel loro stadio iniziale e possono passare inosservate. Abbiamo di recente pubblicato un articolo sui sintomi della gengivite che può aiutarti a individuare con anticipo le prime avvisaglie di una patologia ai danni del tessuto gengivale. Ti suggeriamo comunque di effettuare scrupolose visite periodiche per avere sempre la situazione sotto controllo: se vuoi effettuare un sondaggio parodontale a Foligno fissa un appuntamento nel nostro studio.


Malattie delle gengive | Studio Dentistico Calvi

È vero che le malattie delle gengive sono più frequenti nelle donne?

Secondo uno studio effettuato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) la metà della popolazione americana (47,2%) dai 30 anni in su è affetta da malattie delle gengive in casi più o meno acuti. Sebbene queste patologie siano più comuni negli uomini (56,4% contro 38,4%), altri fattori legati alla salute femminile e ai livelli di ormoni rendono le donne più suscettibili in determinati periodi della loro vita. Vediamo quali sono i fattori di rischio.


Le malattie delle gengive

Innanzitutto è bene ricordare quali sono le patologie in questione. Le malattie delle gengive sono infezioni o infiammazioni che colpiscono le gengive o il tessuto osseo che circonda e supporta i denti. Le gengive si arrossano e si gonfiano e arrivano facilmente a sanguinare in presenza di questi disturbi e nei casi peggiori si arriva addirittura alla perdita di uno o più denti.
Queste spiacevoli controindicazioni possono essere evitate seguendo scrupolosamente le quotidiane regole dell’igiene orale e con frequenti visite dal dentista per sottoporsi alla rimozione professionale di placca batterica e tartaro.

I fattori di rischio per le donne

Gli sbalzi ormonali aumentano per le donne il rischio di sviluppare le malattie delle gengive.

  • Pubertà – Con la pubertà aumenta la produzione di ormoni sessuali come il progesterone e gli estrogeni e questo provoca un incremento dell’afflusso di sangue alle gengive che di conseguenza può causare irritazioni in quegli spazi in cui si sono depositati residui di cibo. In questo periodo le gengive possono apparire più gonfie e sanguinare facilmente mentre ci si lava i denti o ci si passa il filo interdentale. In questo caso è sufficiente rispettare le buone pratiche dell’igiene orale quotidiana e i sintomi si attenueranno con il decrescere dei livelli ormonali.
  • Mestruazioni Le gengive di una donna sono soggette anche al ciclo mestruale. Nei giorni precedenti il periodo mestruale l’aumento del livello di progesterone può provocare rossore, gonfiore, sanguinamento e la comparsa di afte nel cavo orale, sintomi di quella che si chiama gengivite mestruale. Anche in questo caso basta lavarsi i denti e passare il filo interdentale con attenzione, i sintomi diminuiranno a ciclo mestruale iniziato.
  • Gravidanza L’aumento del livello di progesterone è ancora una volta il colpevole nelle gengiviti da gravidanza, che possono svilupparsi nel secondo e terzo mese. In questo caso è consigliato vedere un dentista per una pulizia dei denti professionale, in particolare nel secondo trimestre per tenere i sintomi a bada. Dovesse presentarsi questo tipo di gengivite, i sintomi dovrebbero comunque scomparire attorno all’ottavo mese.
  • Contraccettivi orali La pillola anticoncezionale aumenta la possibilità di sviluppare malattie delle gengive per le stesse ragioni legate al progesterone descritte sopra.
  • Menopausa – Le donne in menopausa o in post menopausa potrebbero riscontrare qualche cambiamento nel comportamento del proprio cavo orale in risposta alla variazione dei livelli ormonali. Questo è molto più probabile per quelle donne che assumono supplementi progestinici. Una bassa percentuale di donne potrebbe sviluppare la cosiddetta gengivostomatite della menopausa, disturbo per cui le gengive appaiono secche o brillanti e il loro colore oscilla tra il rosso pallido e il rosso scuro. I sintomi possono anche includere un aumento della sensibilità al caldo e al freddo così come un anormale percezione dei gusti.

La parodontologia: un’eccellenza dello Studio Dentistico Calvi

Non sottovalutare nessuna delle condizioni sopra descritte e se stai affrontando uno dei periodi in questione assicurati di fissare un appuntamento nel nostro studio in Via Monte Acuto 59 a Foligno. La parodontologia è una delle nostre specialità, fai il nostro test sulla parodontite.


Recessione gengivale

Recessione gengivale: cause e trattamenti

La recessione gengivale avviene quando le gengive si ritirano e “si allontanano” dai denti lasciandone una parte scoperta. Può interessare persone di tutte le età e purtroppo può colpire anche chi pratica una scrupolosa e quotidiana igiene orale. Vediamo quali sono le cause principali e quali trattamenti possono intervenire.


Come si manifesta

La recessione gengivale può essere causa di numerosi problemi per la tua salute orale. Quando i denti sono sani, il tessuto gengivale avvolge ciascun dente come un polsino. Quando la recessione gengivale colpisce il tessuto gengivale si ritira dal dente lasciando, nei casi più seri, la radice dentale esposta. Dal momento che la radice di un dente non ha la protezione dello smalto, come nel caso delle corone (le parti visibili di un dente), può facilmente diventare molto sensibile al caldo e al freddo. Inoltre la radice così esposta è molto più soggetta al rischio di carie.

Recessione gengivale: sintomi

Questi sono i principali sintomi:

  • sanguinamento durante la quotidiana igiene orale (dopo lo spazzolamento o l’utilizzo del filo interdentale)
  • gengive arrossate, infiammate e gonfie
  • alito cattivo
  • dolore a livello gengivale
  • radice dentale visibile
  • evidente restringimento delle gengive
  • perdita dei denti

Cause della recessione gengivale

La recessione gengivale può avere varie cause:

  • malattie delle gengive (malattie parodontali) come parodontite e gengivite
  • lavarsi i denti in modo troppo aggressivo per il tessuto gengivale o con uno spazzolino a setole dure
  • un trauma al tessuto gengivale come un infortunio sportivo
  • una protesi mobile parziale che non aderisce in modo corretto
  • genetica poiché alcune persone nascono con gengive deboli o sottili
  • malattie ereditarie delle gengive
  • radici dentali prominenti
  • digrignamento dei denti
  • piercing
  • fumo di sigaretta

Trattamenti

Il trattamento per la recessione gengivale dipende dalla causa che l’ha scatenata. Quello che è fondamentale è non ritardare il trattamento perché la situazione potrebbe peggiorare.

  • Se le gengive ritirate sono causate da una scorretta igiene orale (uno spazzolamento troppo aggressivo per esempio) potresti fissare una visita di controllo nel nostro studio e ti mostreremo il modo migliore per spazzolare i denti. Questo purtroppo non riparerà il danno ma preverrà ulteriori guai per le gengive.
  • Se la recessione è causata dalle malattie delle gengive il primo passo è il trattamento della pulizia sottogengivale (o “scaling”) e della levigatura radicolare (o “root planing”): prima il dentista rimuove placca e tartaro dalla superficie del dente e dalla zona sottostante al margine gengivale, poi pulisce e leviga la superficie della radice rimuovendo lo strato danneggiato. Questa terapia favorisce la guarigione del tessuto gengivale che progressivamente si riattacca al dente. Per molti pazienti questo trattamento abbinato a una scrupolosa igiene orale domestica e a regolari visite in studio aiuta a tenere sotto controllo le malattie parodontali e il ritiro delle gengive.
  • Se la recessione gengivale è causata da una protesi mobile parziale che non aderisce correttamente, puoi fissare un appuntamento nel nostro studio per farla sistemare o rifare.
  • Se la recessione è avanzata può essere necessario intervenire con un innesto gengivale. Un innesto è un intervento chirurgico nel quale viene prelevato un pezzo di tessuto gengivale da un’altra area nella bocca del paziente (di solito dal palato) per aggiungerlo dove la gengiva si è ritirata. L’innesto può essere effettuato su uno o più denti e aiuta a proteggere la radice dentale da sensibilità e rischio di carie.

Conclusioni

Se manifesti uno dei sintomi sopra elencati o hai il sospetto che le tue gengive stiano recedendo non esitare a contattare il nostro studio o a venirci a trovare in Via Monte Acuto 59 a Foligno.


Parodontite, come curarla senza intervento chirurgico

l sanguinamento occasionale delle gengive può essere causato da diversi fattori: uso di farmaci anticoagulanti, impiego aggressivo del filo interdentale o di spazzolini con setole dure.  Quando le cause delle gengive sanguinanti sono da attribuire a processi infiammatori in atto, ad esempio alla gengivite, bisogna prestare moltissima attenzione perché questi sintomi, se ignorati, possono evolversi in una malattia degenerativa chiamata parodontite. In questa news ti spieghiamo come lo studio affronta il disturbo, attraverso un protocollo non invasivo.


Parodontite o “piorrea”: di cosa si tratta?

La parodontite, comunemente detta “piorrea”, è un’infezione gengivale allo stato avanzato che causa la recessione delle gengive dai denti danneggiando, oltre al tessuto di sostegno, anche l’osso che tiene i denti al loro posto. Oltre alla perdita dei denti, se trascurata, la parodontite può portare ad altri problemi come malattie cardiovascolari, diabete, patologie polmonari e complicanze della gravidanza.

Quali sono le cause della parodontite?

Dietro alla parodontite si nasconde spesso una scorretta igiene orale che permette alla placca di depositarsi lungo il colletto dei denti, cioè nella zona di passaggio tra corona e radice avvolta dalla gengiva.

Si può prevenire la parodontite?

La prevenzione può essere svolta introducendo nella propria quotidianità alcune buone abitudini comportamentali:

  • Controlli regolari dal dentista (indicativamente ogni sei mesi).
  • Spazzolamento dei denti tre volte al giorno con un dentifricio e uno spazzolino delicati. 
  • Uso del filo interdentale una volta al giorno.
  • Non fumare.

Come lo Studio Calvi cura la parodontite?

Il nostro studio adotta una terapia minimamente invasiva, rapida e indolore che si pone come obiettivo primario l’eliminazione dei batteri, causa principale della parodontite. 

Utilizziamo trattamenti non chirurgici, basati sulla disinfezione della bocca e sull’utilizzo del laser al neodimio in grado di uccidere i batteri presenti e contestualmente favorire la guarigione dei tessuti grazie all’effetto bio-stimolante.

Desideri prenotare una prima visita senza impegno? Contattaci allo: 0742 620297. Valuteremo lo stato di salute delle tue gengive e programmeremo insieme un piano di cure calibrato sulle tue esigenze.

Speriamo che questo articolo possa tornare utile a te o a qualcuno dei tuoi famigliari. Certe abitudini sono scontate, ma proprio per questo a volte le dimentichiamo. E per qualsiasi altra informazione non esitare a contattarci!


Parodontite e malattie sistemiche: le connessioni

Parodontite e malattie sistemiche: i nuovi studi

Recentemente, numerosi studi clinici e sperimentali hanno evidenziato la presenza di una forte associazione tra parodontite e malattie sistemiche. I batteri patogeni che causano la parodontite, infatti, sono in grado di penetrare all’interno dei tessuti gengivali e da lì entrare nel circolo ematico. Questo può provocare patologie più o meno gravi anche in organi o apparati lontani da quello di partenza.
Ma vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!


Cos’è la parodontite?

Per parodontite si intende una grave infiammazione che coinvolge il parodonto, il sistema di supporto dei denti che mantiene le radici ancorate alle ossa mascellari.
La parodontite può causare gravi danni funzionali, fonatori ed estetici ed è la prima causa di perdita di denti in età adulta. Può essere causata da alcuni batteri specifici che provocano un’intensa risposta infiammatoria locale e colpiscono con maggiore incidenza alcune categorie di persone, sia per ragioni di predisposizione genetica, sia in conseguenza al loro stile di vita (ad esempio il fumo e le scorrette abitudini di igiene orale).
Anche lo stato di salute generale è un altro fattore che può aumentare il rischio di sviluppo di parodontite. Ad esempio, soggetti con diabete hanno un rischio tre volte superiore di sviluppare la malattia rispetto ai non diabetici.
Viceversa, si è notato che la parodontite può provocare gravi infezioni sistemiche quali ad esempio malattie cardiovascolari, patologie polmonari e complicanze della gravidanza (ma non solo).
Vediamo insieme le nuove scoperte in questo ambito!

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Parodontite e malattie sistemiche: le nuove evidenze

Questo campo ha visto un notevole sviluppo a partire dalla fine degli anni ‘80 quando un gruppo di cardiologi ha riscontrato un’associazione tra parodontite ed episodi cardiovascolari acuti. Da allora gli studi si sono moltiplicati.
Le ultime ricerche effettuate hanno messo in evidenza come la parodontite sia legata anche a patologie quali la malattia cronica renale, la maculopatia degenerativa e i tumori dell’esofago.

Parodontite e malattia cronica renale

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Strasburgo, la parodontite è uno dei fattori di rischio della malattia cronica renale. Questa associazione potrebbe essere dovuta alla diffusione batterica e alla disseminazione nel flusso sanguigno di citochine dalla tasca parodontale.
Alcuni studiosi anche anche ipotizzato l’esistenza di un legame bidirezionale tra le due patologie, evidenziando diversi meccanismi biologici che caratterizzano la malattia renale e che potrebbero aggravare la parodontite.
La cosa importante è che i dati disponibili dimostrano gli effetti benefici del trattamento parodontale sulla progressione della malattia.

Parodontite e maculopatia

Secondo uno studio condotto dal Dental College of Georgia, i batteri responsabili della parodontite hanno un ruolo anche nello sviluppo delle alterazioni degenerative della retina.
Il Porphyromonas gingivalis, infatti,  uno tra i principali organismi che causano la malattia parodontale, sarebbe in grado di invadere le cellule epiteliali, i fibroblasti e le cellule dendritiche, provocando l’aumento dell’attività dei geni collegati alla degenerazione maculare senile.

Parodontite e tumori dell’esofago

Diverse ricerche avevano già sottolineato un legame tra parodontite e diversi tipi di cancro, in particolare i tumori del cavo orale e della testa. Un nuovo studio pubblicato su Cancer Research ha messo in evidenza come i tumori dell’esofago possano essere connessi a certi batteri presenti anche nella malattia parodontale.
Lo studio ha anche evidenziato come altre tipologie di batteri del cavo orale siano associate a un minor rischio di cancro: certe specie potrebbero avere un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo del cancro dell’esofago (risultato che comunque dovrà essere confermato da altre ricerche).

Hai notato sintomi quali sanguinamento, gonfiore o alitosi? Devi sapere che potresti soffrire di parodontite.
È importante intervenire tempestivamente. Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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Parodontite e diabete: il legame

Parodontite e diabete: la correlazione da tenere sotto controllo

I rapporti tra parodontite e diabete sono stati dimostrati da molti studi clinici ed è ormai accertata l’esistenza di una correlazione diretta e biunivoca tra le due malattie, tanto è vero che trattare la parodontite consente di ottenere miglioramenti dei parametri di laboratorio e clinici sul diabete e viceversa.
Ma vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento.


Cos’è la parodontite?

La parodontite, o piorrea, è una patologia infettiva causata da batteri che aggrediscono le strutture di sostegno dei denti provocando un’infiammazione cronica.
Il disturbo ha molteplici cause: tralasciando il fattore genetico che può incidere molto sulla manifestazione della malattia, essa può insorgere anche a causa di alcune cattive abitudini. Tra i sintomi principali, l’alitosi e il sanguinamento gengivale.
La parodontite è la sesta malattia più diffusa al mondo, nella sua forma grave affligge circa il 12% della popolazione mondiale (800 milioni di individui) ed è è la principale causa di perdita dei denti.

Cos’è il diabete?

Il diabete è una malattia metabolica che evolve in una condizione patologica complessa e potenzialmente grave e che ha alla base uno stato di iperglicemia cronica (il glucosio nel sangue ha livelli alti e superiori alla norma). Tra le sue cause principali troviamo un’alimentazione eccessivamente calorica, la sedentarietà e il fumo.

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Quale correlazione esiste tra parodontite e diabete?

Il diabete e la parodontite sono due patologie correlate al punto che è stata teorizzata una relazione a due vie: il soggetto con diabete ha una tendenza a sviluppare parodontite e il soggetto con parodontite ha una tendenza a sviluppare il diabete. Essendo legate da una relazione di causa-effetto, se non adeguatamente trattate, le due patologie sono in grado di causare gravi complicazioni ai soggetti colpiti mentre, se correttamente diagnosticate, è possibile gestirle innescando reciproci miglioramenti.

Il Diabete come fattore di rischio per la Parodontite

La prevalenza della parodontite in chi ha il diabete è il doppio/triplo rispetto a chi non ce l’ha. Si conta infatti che nel mondo circa il 6,4% della popolazione sia affetta da diabete e che la parodontite sia la sesta complicanza dovuta a questa malattia. Ciò significa che ha un’incidenza di comparsa pari al 75% nei pazienti diabetici rispetto ai soggetti sani.
La maggiore suscettibilità alla parodontite nei diabetici è dovuta alla risposta immunitaria alterata verso i batteri presenti nella placca batterica e al fatto che i batteri si moltiplicano più velocemente in presenza di maggiori quantità di glucosio.

La Parodontite come fattore di rischio per il Diabete

La relazione tre le due patologie è dimostrata anche al contrario: la parodontite infatti aumenta la possibilità di sviluppare il diabete. Il rischio di sviluppare la malattia cresce sino al 30% per coloro che soffrono di problemi parodontali. Questo perché patologie a carico delle gengive rendono più difficile il controllo della glicemia e aumentano il rischio di sviluppare diabete.
Inoltre, in caso di perdita dei denti, il paziente vede compromessa la propria capacità di masticazione e finisce col prediligere cibi ad elevato indice glicemico (pasta, riso, frutta), con un evidente impatto negativo sul compenso glico-metabolico.

La diagnosi delle due patologie è fondamentale per agire e impedire lo sviluppo e la progressione di parodontite e diabete ed evitare gravi complicazioni.
Inoltre, i pazienti diabetici dovranno sottoporsi a controlli d’igiene orale professionale con più frequenza perché, in caso di diabete, denti e gengive si rovinano più facilmente, dando luogo ad infezioni che possono a loro volta innalzare la glicemia.

Desideri maggiori informazioni o vuoi prenotare un appuntamento?
Non esitare a contattarci! Il nostro team di esperti sarà felice di aiutarti in qualunque momento.

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Parodontite e alzheimer: il legame

Gengive sane: proteggi la salute del tuo corpo

Esiste un legame tra la parodontite e l’Alzheimer?

Un recente studio suggerisce che potrebbe esistere un legame tra gengive sane e Alzheimer. Mantenere le proprie gengive in salute, infatti, aiuterebbe a difendere il corpo dalla comparsa di disturbi e malattie come l’Alzheimer.

Vediamo insieme di cosa tratta la ricerca e quale correlazione esiste tra parodontite e Alzheimer.


La ricerca

L’Alzheimer si può prevenire anche dal dentista.
Sì, perché un recente studio dell’European Federation of Periodontology (EFP) sostiene che chi soffre di parodontite è più esposto al rischio di sviluppare la malattia neurodegenerativa. Le due condizioni infatti condividono diversi fattori di rischio tra cui diabete, fumo e arteriosclerosi.
La colpa sarebbe imputabile a un batterio, il Porphyromonas gingivalis, responsabile dell’infiammazione alla bocca, che una volta raggiunto il cervello potrebbe aprire la strada però anche allo sviluppo di alcune forme di demenza.
In generale questo batterio non è pericoloso, anche se può diventare responsabile della parodontite che a sua volta, se non trattata, può causare la perdita dei denti.
Tra i vari indizi a sostegno della tesi, vi è il fatto che le colonie del batterio sono state ritrovate nel cervello post-mortem di pazienti affetti da Alzheimer, in concentrazioni quadruple rispetto a quelle misurate nel cervello di individui di controllo senza demenza.

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Ulteriori prove

Per dimostrare l’associazione tra malattia e agente patogeno, gli studiosi hanno condotto un’ulteriore ricerca sui topi da laboratorio.
I ricercatori hanno hanno indotto la parodontite in 10 topi osservandone le conseguenze su altri organi. Dopo 22 settimane di iniezioni continue di batteri nella bocca delle cavie, è stato osservato che gli animali esposti per lunghi periodi ai batteri che provocano l’infezione dentale, subiscono una degenerazione dei neuroni cerebrali simile a quella a cui vanno incontro gli esseri umani affetti da Alzheimer.
Ma non solo. È stata osservata anche la presenza di enzimi – chiamati Gingipain – prodotti dal batterio, che sarebbero alla base della neurodegenerazione e che arriverebbero al cervello risalendo i nervi cranici.


L’importanza di una corretta igiene orale

Nonostante tra le cause della parodontite ci siano anche i fattori ereditari, questo disturbo si può prevenire adottando una costante e corretta igiene orale. Soprattutto nei soggetti che presentano una predisposizione genetica alle demenze e Alzheimer, mantenere le gengive sane risulta essere particolarmente importante. Il modo migliore per prevenire la crescita fuori controllo del batterio è quello di lavarsi i denti e passare il filo interdentale regolarmente, oltre che sottoporsi a una seduta di igiene orale professionale ogni sei mesi.

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[blockquote text="E ricordati che dalla salute della bocca dipende la salute anche di altri organi, cervello compreso." show_quote_icon="yes" width="1200" line_height="20" text_color="#000000"]