Perimplantite | Studio Dentistico Calvi

Perimplantite: come evitarla

Abbiamo di recente analizzato le differenze tra mucosite perimplantare e perimplantite, due patologie che minacciano gli impianti dentali. In questo articolo cercheremo di capire come ridurre al minimo il rischio di sviluppo di una malattia perimplantare.


Fattori di rischio della perimplantite

Quando si valuta l’idoneità del paziente al trattamento dell’impianto dentale, è importante considerare alcuni dei più comuni fattori di rischio per la malattia perimplantare. I pazienti che hanno sofferto in precedenza di parodontite possono essere maggiormente a rischio di sviluppare una malattia perimplantare, sebbene la longevità dell’impianto non sia necessariamente influenzata dalla loro storia parodontale.

Uno dei maggiori fattori di rischio è la scarsa igiene orale. I disturbi si sviluppano se il paziente non si lava regolarmente e nel modo corretto i denti utilizzando spazzolino e filo interdentale appropriati e favorendo così l’accumularsi della placca.

Un’altra possibile causa è il cemento residuo, ovvero quel cemento lasciato a livello sub-gengivale intorno agli impianti dentali. Con le corone implantari cementate può essere difficile rimuovere completamente il cemento a causa del posizionamento e del design dell’impianto. Il cemento residuo potrebbe causare infiammazioni a causa della topografia della superficie ruvida, che può fornire un ambiente fertile per i batteri.

I fumatori sono a maggior rischio di malattie perimplantari, che sono molto più diffuse tra le persone che usano tabacco e derivati. Uno studio ha rilevato che al 78% degli impianti nei fumatori è stata diagnosticata una perimplantite.

Il sovraccarico occlusale può causare microfratture all’interno dell’osso mascellare e l’eventuale perdita ossea, ma studi hanno suggerito che la scarsa igiene orale è ancora il fattore chiave nella malattia perimplantare.
La buona notizia è che la malattia perimplantare può essere prevenuta.

Una strategia preventiva in fase di pianificazione

Quando si pianifica il trattamento implantare, è importante considerare da subito la possibilità di sviluppo della perimplantite. Posizionare l’impianto nella posizione corretta e in un osso sano e idoneo aumenta le possibilità di esito positivo a lungo termine. In alcune situazioni può essere utile utilizzare un abutment personalizzato per aiutare a definire un corretto profilo di emergenza, che renderà più facile per il paziente la quotidiana buona igiene orale. Quando si posiziona un restauro cementato, è necessario prestare particolare attenzione per rilevare e rimuovere eventuali residui di cemento dalle aree subgengivali.

Ridurre al minimo il rischio di sviluppo della perimplantite

Sulla base dei fattori di rischio del paziente per lo sviluppo di una malattia perimplantare, una corretta manutenzione continua è fondamentale per il successo a lungo termine del trattamento dell’impianto dentale. L’anamnesi dentale del paziente può aiutare a determinare il programma di manutenzione preventiva appropriato. La storia clinica dovrebbe includere la data di posizionamento dell’impianto, il produttore dell’impianto e il tipo e il design coronale. La cartella del paziente deve anche evidenziare il tipo di restauro, quando è stato caricato per la prima volta e se è stato scelto un restauro avvitato o cementato.
I pazienti che hanno sofferto in precedenza di parodontite possono beneficiare di un programma di mantenimento più breve.
Uno dei problemi con la malattia perimplantare è che, generalmente, non è dolorosa: il paziente può, quindi, non essere consapevole che il proprio impianto si è infiammato o infettato fino a quando non si sviluppano sintomi più significativi.

Curare la perimplantite

Nel nostro studio cerchiamo sempre di istruire il paziente sulla corretta igiene orale e di informarlo dei potenziali rischi nel caso scegliesse di trascurarla. Se vuoi discutere il tuo caso in modo dettagliato siamo a tua disposizione per aiutarti nel percorso di mantenimento dell’impianto dentale o per affrontare la perimplantite: fissa subito una visita!


Perimplantite | Studio Dentistico Calvi

La differenza tra perimplantite e mucosite perimplantare

Sebbene gli impianti dentali rappresentino una soluzione a lungo termine in caso di perdita di uno o più denti, è possibile che insorgano complicazioni, a volte anni dopo che gli impianti sono stati posizionati. La mucosite perimplantare e la perimplantite sono patologie che possono insorgere in caso di negligenza. Vediamo come si sviluppano.


Che cos’è la perimplantite?

La malattia perimplantare ha due forme distinte: mucosite perimplantare e perimplantite. Entrambe le malattie sono identificate da una reazione infiammatoria nei tessuti intorno all’impianto causata dall’accumulo di batteri.
La mucosite perimplantare è limitata ai tessuti molli che circondano l’impianto dentale e non influisce sul tessuto osseo a supporto dell’impianto.
Più grave è la perimplantite che colpisce i tessuti molli e l’osso che sostiene l’impianto. Senza trattamento, la mucosite perimplantare può trasformarsi in perimplantite e può provocare la perdita di osso intorno all’impianto, arrivando a causare anche il fallimento dell’intervento implantare.

I processi infiammatori che causano la mucosite perimplantare sono simili a quelli che provocano la gengivite. Una volta inseriti gli impianti, le glicoproteine ​​nella saliva aderiscono alle superfici in titanio esposte, formando un biofilm che svolge un ruolo essenziale nello sviluppo di infezioni negli impianti dentali. La malattia perimplantare è stata anche associata ai batteri Gram-negativi anaerobici, che sono simili ai batteri che si trovano nei casi di parodontite grave e cronica. La mucosite perimplantare è generalmente accettata come precursore della perimplantite in un modo molto simile alla relazione tra gengivite e parodontite. Proprio come la gengivite, la mucosite perimplantare è reversibile e non necessariamente sfocia nella perimplantite. L’obiettivo principale nel trattamento della mucosite perimplantare è rimuovere il biofilm dalle superfici dell’impianto.

La mucosite perimplantare

Con un intervento precoce sui primi sintomi della mucosite perimplantare si può prevenire un’eventuale perimplantite, una diagnosi può essere fatta con un semplice esame clinico.
I sintomi includono sanguinamento e sensibilità al sondaggio, con profondità di sondaggio superiori a 4 mm. Altri segni di mucosite perimplantare includono arrossamento, iperplasia ed edema. A volte il pus può essere scaricato nel sito dell’impianto, ma la recessione gengivale non è sempre rilevabile e la perdita ossea radiologica non è generalmente evidente.

La perimplantite

La perimplantite viene diagnosticata quando sono presenti gli stessi parametri della mucosite perimplantare ma c’è anche una netta riduzione dell’osso di supporto. Questa diagnosi viene effettuata confrontando una radiografia di base eseguita al momento del posizionamento dell’impianto. Con una perdita ossea di 2 mm o più, è possibile che si sia sviluppata una perimplantite.

Curare la perimplantite

Analogamente a quanto accade con gengivite e parodontite, se la mucosite perimplantare viene curata tempestivamente si impedirà che questa possa sviluppare una più grave perimplantite. Se dovessi avere anche il minimo dubbio che si stiano manifestando i primi segni di una mucosite implantare non esitare a fissare un appuntamento attraverso il nostro modulo contatti.


Implantologia guidata | Studio dentistico Calvi

L’implantologia guidata: che cos’è e quando si usa

Che cos’è l’implantologia computer guidata? L’evoluzione tecnologica in ogni ambito progredisce a livello esponenziale negli ultimi anni e in campo odontoiatrico ne ha potuto beneficiare l’implantologia che vede nella chirurgia guidata un potente alleato per gli interventi di posizionamento degli impianti dentali. Conosciamola più da vicino.


Implantologia guidata: che cos’è?

L’implantologia guidata è una moderna tecnica per il posizionamento degli impianti dentali nei pazienti che soffrono di edentulia (mancanza di uno o più denti) o che si sono sottoposti a un’estrazione dentale. Con l’utilizzo di un software viene scannerizzato il cavo orale del paziente creandone un modello 3D su cui il dentista può pianificare l’intervento e pre-visualizzarlo.
Il principale punto di forza di questa tecnica è permette di realizzare l’intervento chirurgico esattamente come è stato programmato al computer.

Quando viene usata?

Se ti manca un dente o un dente rotto e seriamente danneggiato necessita di essere rimosso, la soluzione migliore è sempre ricorrere all’impianto dentale: questo perché l’impianto è il manufatto prostesico più simile al dente naturale e perché il suo posizionamento non coinvolge i denti adiacenti. È fondamentale che un impianto dentale sembri naturale sia a livello estetico e sia a livello funzionale (masticazione): per ottenere questo risultato il posizionamento deve essere perfetto.
L’implantologia computer guidata riduce drasticamente il rischio di errore umano contribuendo a pianificare la più sicura ed efficiente procedura con il miglior risultato estetico.
Inoltre l’implantologia guidata aiuta il dentista a sovrapporre l’abutment (l’elemento prostesico che connette la vite inserita nel tessuto osseo con la corona dentale visibile) e quindi a prevedere lo spazio necessario al posizionamento della corona.
Uno dei più grandi vantaggi per i dentisti che impiegano questa tecnica è la sicurezza dei risultati che si otterranno.

Come funziona?

Il primo step è condurre un esame orale del paziente: il cavo orale viene scannerizzato utilizzando la TAC 3D per assemblare il modello digitale della dentatura. La Tac Cone Beam (questo il nome della tecnologia) cattura informazioni cruciali come la posizione dei nervi sensoriali, la posizione del seno mascellare e altri punti anatomici di riferimento.
Questa simulazione viene poi mandata a dei centri specializzati che creano una “guida chirurgica” che viene usata per effettuare l’intervento senza incidere la gengiva: viene quindi posizionata la vite all’interno dei tessuti e poi, conseguentemente, la corona dentale visibile.
Grazie alla precisa pianificazione avvenuta prima dell’intervento, la procedura viene completata rapidamente.

I vantaggi dell’implantologia guidata

Ecco alcuni dei principali vantaggi di questa tecnica:

  • l’intervento di implantologia è preciso, sicuro e predicibile
  • la durata dell’intervento è minore
  • l’intervento è meno invasivo con riduzione del sanguinamento e del dolore
  • il periodo di recupero post intervento è minore
  • non è necessario tagliare le gengive per inserire gli impianti dentali

Implantologia guidata a Foligno

L’implantologia guidata è una delle specialità dello Studio Dentistico Calvi: se sei interessato a conoscerla più da vicino chiamaci o vienici a trovare in Via Monte Acuto 59 a Foligno.


Impianti dentali | Studio dentistico Calvi

Impianti dentali: cosa mangiare per favorire l'osteointegrazione

Molti fattori contribuiscono all’osteointegrazione degli impianti dentali tra cui il successo dell’intervento chirurgico, la qualità e la quantità di osso disponibile e le condizioni generali di salute del paziente, tra cui possiamo includere la dieta quotidiana. In questo articolo approfondiamo il ruolo della dieta nell’ottimizzazione dell’osteointegrazione a seguito dell’intervento di implantologia.


Impianti dentali e alimentazione

Molti micronutrienti giocano un ruolo chiave nell’osteointegrazione degli impianti dentali influendo positivamente sui parametri dell’osseo alveolare, per esempio accelereando il tempo di guarigione dell’alveolo dopo un’estrazione dentale e quindi prima dell’innesto dell’impianto.
Un’equipe di 11 specialisti in medicina con esperienza nel campo della chirurgia orale, del metabolismo osseo, della nutrizione e della chirurgia ortopedica ha pubblicato a Gennaio 2020 un saggio in cui vengono indicati i principali micronutrienti che interessano gli impianti dentali:

  • vitamina D
  • magnesio
  • resveratrolo
  • vitamina C
  • calcio
  • magnesio
  • zinco

Che cos’è l’osteointegrazione?

L’osteointegrazione degli impianti dentali non è altro che il processo di integrazione degli impianti dentali stessi nell’osso del paziente. L’osteointegrazione è fondamentale per la riuscita degli interventi di implantologia e garantisce la stabilità e la lunga durata degli impianti.
Il termine osteointegrazione è stato coniato alla fine degli anni 60, da colui che l’ha sperimentata per primo Per-Ingvar Brånemark, professore all’Istituto di Biotecnologia Applicata di Goteborg.
L’osteointegrazione è coinvolta nel processo di guarigione degli impianti dentali: se avviene in modo corretto restituirà una funzionalità perfetta al manufatto protesico che sostituisce il dente o i denti mancanti.

Che cosa mangiare per favorire gli impianti dentali

Una dieta che garantisca il giusto apporto di alcuni nutrienti ha un’influenza diretta sul sistema scheletrico, in particolare calcio, fluoruri, magnesio, potassio, vitamina B6, vitamina D e zinco contribuiscono alla salute delle ossa riducendo il rischio di fratture. Al contrario, una dieta ricca di carboidrati, grassi e colesterolo minaccia la salute dell’osso mascellare e di quello alveolare.

Vediamo nello specifico quali nutrienti scegliere per favorire gli impianti dentali e quali sono le loro proprietà:

  • Calcio – è ormai comprovata la positiva relazione tra il calcio e il mantenimento della salute di ossa e denti
  • Fluoruri – stimolano la crescita degli osteoblasti e la formazione delle ossa incrementando la densità minerale nelle ossa e supportando la mineralizzazione dei denti
  • Magnesio – essenziale per la conversione della vitamina D nella sua forma attiva e per l’assorbimento del calcio
  • Potassio – mantiene l’equilibrio acido-base contribuendo alla salute delle ossa
  • Resveratrolo – si tratta di un fenolo che possiamo trovare in alimenti quali vino rosso, arachidi, mirtilli e lamponi e ha effetti anti-infiammatori e anti-ossidanti; sembra favorisca la formazione ossea
  • Vitamina C – contribuisce alla normale funzione di ossa e denti
  • Vitamina D – modula il metabolismo di calcio e fosfato e favorisce la crescita e la mineralizzazione dello scheletro e dei denti, così come il loro corretto mantenimento
  • Zinco – stimola la proliferazione di osteoblasti, la loro differenziazione e mineralizzazione contribuendo alla formazione delle ossa e alla loro salute

Conclusioni

Recenti studi hanno evidenziato che il regime nutrizionale influenza direttamente alcuni parametri dell’osso alveolare nei casi di parodontite, trattamenti ortodontici e guarigione del tessuto osseo dopo un’estrazione dentale. Sembra evidente, dunque, che una dieta varia e ricca di elementi nutritivi sia indispensabile non solo per gli impianti dentali ma anche per la salute del cavo orale nella sua interezza. Se vuoi ricevere altri consigli sul corretto mantenimento degli impianti dentali chiamaci o visita il nostro studio in Via Monte Acuto 59 a Foligno.


impianto dentale e fumo

Impianto dentale e fumo di sigaretta: un abbinamento rischioso

Impianto dentale e fumo di sigaretta non sono un connubio vincente ed è abbastanza facile immaginarlo visto che il fumo di sigaretta è da sempre nemico di un’ottimale condizione di salute. Per convincerti abbiamo preparato una lista di tre solide motivazioni per cui fumare minaccia seriamente il tuo impianto dentale.


Se sei un fumatore saprai meglio di chiunque altro quanto sia difficile abbandonare questo vizio. Spesso, però, una motivazione importante può dare il giusto stimolo: abbassare il rischio di contrarre il cancro, per esempio, oppure diminuire la possibilità che insorgano malattie cardiovascolari.

A questi, che sono sicuramente i motivi più diffusi, ne vogliamo aggiungere un altro: il tabacco è una grave minaccia per la salute di denti e gengive. E, nello specifico, se stai affrontando o hai affrontato un intervento di implantologia dentale, fumare può rendere l’intero processo più complicato e addirittura aumentare il rischio di fallimento dell’intervento.

3 motivi per cui impianto dentale e fumo di sigaretta non vanno d’accordo

  1. Il fumo inalato danneggia i tessuti del cavo orale. Forse lo ignori ma il fumo della sigaretta o del sigaro è caldo abbastanza per bruciare il livello superficiale delle cellule della pelle all’interno della tua bocca, rendendole più spesse. Questo fenomeno ha una conseguenza diretta sulle ghiandole salivari che in queste particolari condizioni producono meno saliva innescando una catena di eventi che aumenta il rischio di carie e malattie delle gengive. La fine di questo sfortunato viaggio può essere la perdita di osso che rende difficoltoso, se non quasi impossibile, il posizionamento di un impianto dentale.
  2. La nicotina restringe i vasi sanguigni. La nicotina, quella sostanza che tutti i fumatori bramano, è in grado di restringere i vasi sanguigni e quindi il flusso di sangue all’interno delle membrane del cavo orale e delle gengive. Con un apporto di sangue inferiore, i tessuti potrebbero non ricevere abbastanza anticorpi per combattere l’infezione e facilitare il processo di guarigione. Ed ecco, quindi, un altro motivo per cui impianto dentale e fumo di sigaretta non sono alleati: questo processo interferisce con la piena integrazione dell’impianto dentale con il tessuto osseo, ingrediente cruciale per garantire la lunga durata dell’impianto. Una guarigione più lenta, unita alla maggiore possibilità di infezione, può interrompere il processo di integrazione.
  3. Fumare contribuisce alla comparsa di altre malattie che compromettono la salute orale. Gli effetti diretti del fumo di sigaretta sulla bocca non sono l’unico impatto sulla tua salute orale. Com’è ormai risaputo, il tabacco aumenta il rischio di condizioni sistemiche come malattie cardiovascolari e polmonari e cancro. Queste condizioni patologiche possono scatenare infiammazioni e un numero elevato di studi dimostra che la risposta infiammatoria influisce sulla capacità dell’organismo di combattere le infezioni batteriche all’interno della bocca. Denti, gengive e osso sottostante non in salute riducono le chance di successo e durata del posizionamento dell’impianto dentale.

Conclusioni

Come avrai capito impianto dentale e fumo di sigaretta non possono convivere e fumare, in generale, ha conseguenze negative su tutti gli aspetti della salute orale. Se sei un fumatore e stai considerando un intervento di implantologia dentale chiamaci o fissa un appuntamento per valutare lo stato di salute della tua bocca.


Impianti dentali | Studio dentistico Calvi

Le malattie delle gengive sono una minaccia per gli impianti dentali

Gli impianti dentali sono i manufatti protesici esistenti più simili ai denti naturali. Riescono a sostituire non solo la parte visibile del dente ma anche la radice, integrandosi perfettamente con i tessuti circostanti.

Per garantire la loro durata dobbiamo prendercene cura non trascurando la nostra igiene orale se non vogliamo incorrere in una fastidiosa patologia che oggi conosceremo da vicino.


Gli impianti dentali sono un investimento importante: a fronte della loro potenziale durata nel tempo, il costo può rivelarsi decisamente inferiore sul lungo periodo rispetto a un altro tipo di soluzione più economica ma non altrettanto duratura ed efficace (come la protesi mobile o il ponte).

Tuttavia, per assicurare quella longevità è necessario impegnarsi per garantire agli impianti dentali e ai tessuti naturali che li supportano (gengive e osso mascellare) una corretta igiene orale che contrasti la formazione della placca, una pellicola batterica che aderendo alla superficie dei denti può causare l’insorgere delle malattie delle gengive.

Sebbene gli impianti dentali in sé siano immuni da qualsiasi patologia, i tessuti di supporto purtroppo non lo sono.

Le infezioni dei tessuti che supportano gli impianti dentali

Se un’infezione colpisse il tessuto osseo che sostiene l’impianto dentale lo indebolirebbe e potrebbe comprometterlo rischiando di decretare l’insuccesso del trattamento.

Questa infezione avanzerebbe rapidamente perché non contrastata dalle naturali difese messe in atto dai denti originali.

I nostri denti naturali sono connessi all’osso alveolare grazie al legamento parodontale, un tessuto connettivo molle composto da fibre elastiche collageniche che si attaccano al dente da una parte e all’osso dall’altra.
È anche grazie a questa connessione che il corpo riesce a veicolare gli anticorpi necessari a combattere l’infezione.

Gli impianti dentali vengono inseriti direttamente nel tessuto osseo (osteointegrazione). Se è vero che questa procedura garantisce la stabilità massima dell’attacco, è vero anche che all’impianto dentale manca quel tipo di connessione e relazione che i denti naturali hanno con il sistema immunitario.

Questo significa che un’infezione che si sviluppa nell’area attigua all’impianto dentale si può diffondere con molta più rapidità e deve essere quindi trattata con tempestività.

Perimplantite: che cos’è?

Questa particolare forma di patologia gengivale è conosciuta con il nome di perimplantite ed è del tutto simile alle infezioni che colpiscono le gengive, gengivite e parodontite.

C’è, però, una differenza sostanziale nel modo di trattare questa patologia e in particolare negli strumenti che coinvolti nel trattamento.

Se con i denti naturali possiamo utilizzare strumenti metallici quali scaler e curette, questi possono danneggiare e graffiare la superficie della corona dell’impianto e alimentare la proliferazione dei batteri. Al loro posto, invece, vanno impiegati strumenti in plastica o in resina che non siano aggressivi e dispositivi a ultrasuoni.

Come evitare le infezioni dei tessuti degli impianti dentali

Per evitare un’infezione è importante rispettare le quotidiane regole di igiene orale proprio come faresti con i tuoi denti naturali. Assicurati di utilizzare uno spazzolino a setole morbide.

Ti consigliamo di fissare frequenti visite di controllo dove effettuare sedute di pulizia dentale approfondite per prevenire le malattie delle gengive.

Come hai visto, il rischio di insorgenza di una patologia gengivale è possibile ma con dei semplici accorgimenti la minaccia può essere allontanata per garantire lunga vita agli impianti dentali.

Tra le nostre eccellenze rientrano sia l’implantologia che la parodontologia e l’esperienza combinata nelle due discipline ci permette di offrirti consulenze complete. Se stai valutando una soluzione di implantologia a Foligno, fissa una visita!


Malattie delle gengive: come prevenirle con le vitamine

Prevenire e limitare i danni causati dalle malattie delle gengive (https://studiodentisticocalvi.it/specialita/parodontologia/) è possibile effettuando regolarmente una corretta igiene orale e adottando uno stile di vita sano. L’apparato orale, proprio come ogni altra parte del corpo, richiede nutrienti e vitamine specifiche. Abbiamo stilato una lista di vitamine che possono aiutarti a migliorare la salute delle tue gengive e ti indicheremo anche in quali cibi trovarle.


Vitamina A 

Forse la conoscerai già perché è spesso associata all’affinamento della vista e al fatto che può essere facilmente assunta mangiando le carote. Ma forse non sai che la vitamina A è fondamentale anche per garantire la fluidità dell’apporto di saliva in bocca. Questo contribuisce a mantenere sane le mucose prevenendo l’insorgere di malattie delle gengive.

Oltre al flusso, regola anche la produzione di saliva che riveste un ruolo chiave nella pulizia di denti e gengive da batteri e residui di cibo.

La vitamina A si trova in grande quantità negli agrumi, nei peperoni e nelle patate dolci. La puoi trovare anche nei vegetali a foglia verde scuro come il cavolo riccio, il cavolo nero e gli spinaci. È presente anche in alimenti proteici quali i tuorli d’uovo e il pesce.

Vitamine del gruppo B

Le vitamine del gruppo B, specialmente riboflavina (o vitamina B1) e niacina (o vitamina B3), aiutano a prevenire malattie delle gengive quali afte, ulcere e infiammazioni in genere.

Per incorporare queste vitamine nella tua dieta quotidiana scegli di mangiare pollame, pesce, carni rosse, prodotti caseari (senza esagerare), spinaci, mandorle e legumi.

 

Vitamina C  

La vitamina C è essenziale per rinforzare il tessuto connettivo delle tue gengive. Non assumendone abbastanza, il tessuto che sostiene i denti si indebolisce: il rischio è che i denti inizino a muoversi e le gengive a sanguinare.

Una delle più note malattie delle gengive è lo scorbuto che insorge proprio dalla carenza di acido ascorbico (la vitamina C appunto).

La vitamina C è presente in grandi quantità negli agrumi. Altri alimenti che la contengono sono i cavoli, i broccoli, i cavolfiori, gli spinaci, le fragole, i peperoni, i pomodori, i kiwi. Essendo la vitamina C termolabile, ovvero suscettibile al cambio di temperatura, questi cibi dovrebbero essere consumati crudi per non rischiare di ridurne le proprietà.

Vitamina D

La vitamina D è indispensabile per la creazione del collagene e del tessuto connettivo gengivale. Secondo uno studio effettuato negli Stati Uniti riduce anche la frequenza di malattie delle gengive quali la parodontite (https://studiodentisticocalvi.it/portfolio_page/parodontologia/

), la gengivite e altre infezioni orali.

La vitamina D viene sintetizzata dal corpo attraverso l’esposizione ai raggi solari. È presente in alcuni alimenti come salmone, aringa, sgombro, fegato, uova e alcuni tipi di formaggi grassi.

Vitamina E

La vitamina E è stata associata alla prevenzione delle patologie parodontali e le contrasta in due modi: riducendo le infiammazioni all’interno del cavo orale, siano esse croniche o temporanee, e svolgendo la funzione di antiossidante. Le sue proprietà antiossidanti, infatti, combattono l’ossidazione del tessuto gengivale.

È molto diffusa nei frutti oleosi quali olive, nocciole, arachidi e nei semi. La puoi trovare anche nei cereali, nell’avocado e nelle verdure a foglia verde.

Come la vitamina C, anche la vitamina E è termolabile e quindi tende a degradarsi in presenza di alte temperature.

Oltre alla regolare igiene orale e alla dieta bilanciata, per prevenire le malattie delle gengive è fondamentale sottoporsi a una visita di controllo. Non esitare a contattarci quindi se vuoi verificare lo stato di salute delle tue gengive!


Implantologia dentale a carico immediato

Implantologia dentale a carico immediato

Grazie alle nuove tecnologie e agli interventi di implantologia dentale a carico immediato, le persone a cui mancano alcuni o tutti i denti, nel giro di poche ore, possono vedersi restituire il sorriso.

Vediamo insieme di cosa si tratta e quali sono i suoi vantaggi.


Implantologia a carico immediato: di cosa si tratta?

L‘implantologia a carico immediato è una tecnica moderna che attraverso una pianificazione computer guidata consente di mettere i denti fissi lo stesso giorno (o dopo 24-48 ore) in cui si inseriscono gli impianti. Si distingue dall’implantologia tradizionale per i tempi di esecuzione. Nell’implantologia a carico differito il dentista, dopo aver inserito l’impianto dentale, attende un periodo variabile dai tre ai sei mesi per l’applicazione della protesi vera e propria.

Quali sono i vantaggi?

I vantaggi di un intervento di implantologia dentale a carico immediato sono: 

  1. Durata: l’intervento si svolge in un’unica seduta e il paziente torna a sorridere in un solo giorno.
  2. Comfort totale: il paziente ri-acquisisce da subito la funzione fonetica e masticatoria della bocca
  3. Vantaggio estetico e autostima: l’implantologia a carico immediato offre la possibilità di tornare fin da subito alla normale vita quotidiana senza alcun disagio né difficoltà nell’interazione sociale. L’instabilità delle tradizionali protesi mobili risulta spesso scomoda e l’attuazione di un protocollo implantoprotesico di carico immediato appare in genere di grande conforto e soddisfazione per il paziente.


Tipologie di intervento di implantologia dentale a carico immediato

Oltre alla sostituzione di un solo dente tramite un’intervento di implantologia a carico immediato, esiste anche la possibilità di sostituire un’intera arcata dentale. 

Le soluzioni principali per la mancanza totale di denti infatti si chiama implantologia a carico immediato su 4 o 6 impianti (all on four, all on six) su cui ancorare la definitiva protesi fissa.


Ci sono controindicazioni?

La principale controindicazione è legata alla possibile scarsa qualità o volume dell’osso. in questo caso per ancorare la protesi definitiva all’impianto si dovranno attendere i tradizionali 3 mesi per l’osteointegrazione. Questa è una condizione che si presenta normalmente nei pazienti privi di elementi dentali da molto tempo o che soffrono di malattie ossee come l’osteoporosi.

Torna anche tu a sorridere! Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento: 0742 620297.

Speriamo che questo articolo possa tornare utile a te o a qualcuno dei tuoi famigliari. Certe abitudini sono scontate, ma proprio per questo a volte le dimentichiamo. E per qualsiasi altra informazione non esitare a contattarci!

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