Microscopio Odontoiatrico | Studio Dentistico Calvi

Il microscopio odontoiatrico: applicazioni e vantaggi

Le dimensioni di un dente vanno da 5 a 12-13 mm; l’odontoiatra, però, si trova spesso a dover effettuare il suo intervento su una sola parte di esso, per esempio una carie, restringendo quindi la sua attenzione a pochi mm quadrati. Ecco perché uno strumento come il microscopio odontoiatrico risulta un alleato fondamentale per il successo di vari trattamenti. Vediamo come!


Che cos’è un microscopio odontoiatrico?

Il microscopio odontoiatrico o microscopio operatorio è progettato per fornire un ingrandimento dell’area su cui l’odontoiatra deve intervenire. Ha un design ergonomico che consente una visione ottimale senza sforzi per il dentista ed è controllato da un pedale per lasciar libere le mani.
l microscopio in odontoiatria viene utilizzato soprattutto per le procedure di endodonzia ma risulta molto utile anche nella chirurgia orale, nell’odontoiatria laser e nei trattamenti di restauro.

I vantaggi del microscopio odontoiatrico per il paziente

Ecco alcuni dei principali vantaggi offerti dall’impiego del microscopio odontoiatrico:

  • Alta efficienza – L’ingrandimento visivo, la possibilità di analizzare il dettaglio e il minor sforzo richiesto da parte dell’odontoiatra si traducono in un aumento considerevole dell’efficacia degli interventi. Il microscopio operatorio ha un design ergonomico e questo contribuisce a una maggiore facilità di utilizzo. La possibilità di mettere a fuoco aree così difficili da distinguere a occhio nudo permette di migliorare le prestazioni e concentrarsi solo sul paziente.
  • Maggiore precisione e accuratezza – L’ingrandimento dell’area permette al dentista di raggiungere aperture canalari piccole e strette senza rimuovere la struttura dentaria. Residui e frammenti che devono essere rimossi dal canale radicolare prima di riempirlo, saranno con il microscopio più facili da individuare.
  • Miglioramento della qualità del trattamento – Il 7% dei trattamenti restaurativi consiste nella sostituzione di restauri esistenti, ecco perché il microscopio in odontoiatria risulta indispensabile. Il paziente beneficia di rischi/danni ridotti al minimo, intrusioni chirurgiche ridotte al minimo e tempi di recupero rapidi grazie alla migliore qualità delle cure.
  • Produttività migliorata – Le ottiche di alta qualità, il design ergonomico e i suoi accessori garantiscono anche una maggiore produttività permettendo al dentista di sentirsi maggiormente a proprio agio durante i trattamenti.
  • Educazione del paziente – Il coinvolgimento è dato dalla possibilità per l’odontoiatra di mostrare al paziente un’immagine dell’ingrandimento su uno schermo analizzando con lui la situazione e il trattamento.

I vantaggi per l’odontoiatra

 Per un dentista, i vantaggi diretti nell’utilizzo del microscopio odontoiatrico comprendono:

  • localizzare canali “nascosti” ostruiti dalla calcificazione e la cui dimensione si è ridotta
  • rimuovere materiali come quello delle vecchie otturazioni
  • rimuovere le ostruzioni canalari
  • preparare l’accesso evitando di compromettere le strutture tissutali
  • riparare le perforazioni
  • localizzare crepe e fratture invisibili a occhio nudo
  • facilitare ciascun aspetto della chirurgia endodontica
  • documentazione fotografica

Il microscopio odontoiatrico dello Studio Dentistico Calvi

Per approfondire ulteriormente le applicazioni del microscopio in odontoiatria ti invitiamo a visionare la pagina che abbiamo dedicato a questa tecnologia. Fissa un appuntamento per vedere in azione il microscopio operatorio!


Classificazione dei vari tipi di carie dentali

Le carie non sono tutte uguali. L’odontoiatra statunitense Greene Vardiman Black ha infatti classificato i vari tipi di carie dentali ad esempio in base alla localizzazione anatomica, alla progressione della lesione, al numero di facce coinvolte... Prima di elencare e spiegare però questa classificazione, è importante definire cosa sono le lesioni cariose.


Che cos’è la carie?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, la carie è una malattia infettiva che  provoca un ammorbidimento dei tessuti duri del dente, fino ad arrivare alla formazione di una cavità. La progressione della lesione può arrivare fino alla polpa, causando un forte dolore e problemi funzionali.
Il processo che porta alla formazione della carie è un fenomeno complesso e dinamico, a genesi multifattoriale, che si instaura per l’azione combinata di diversi fattori come alimentazione, batteri e suscettibilità del paziente. 

Nella fase iniziale, quando la carie interessa lo strato duro del dente, smalto e superficie della dentina, il paziente non avverte sintomi. A volte può esserci sensibilità al freddo e/o al caldo o a determinate sostanze, ad esempio zucchero o acidi. Quando,invece, la patologia progredisce e interessa gli strati più interni della dentina fino alla polpa del dente, compare la sintomatologia dolorosa tipica: dolore intenso, pulsante e diffuso. Se non curata, la carie può andare incontro a complicanze quali pulpite, ascesso dentale, cisti e granuloma.

Classificazione dei vari tipi di carie

Classificare i vari tipi di carie è stato l’obiettivo di molti ricercatori. La classificazione di Black è sicuramente la più datata e contemporaneamente quella che ha riscosso maggior successo nell’utilizzo clinico. Black classifica le carie in 6 classi, indicate con numerazione romana (I, II, III, IV, V, VI).
Ogni classe identifica una porzione anatomica sede della lesione:

  • I CLASSE: la carie interessa la superficie masticatoria a livello dei solchi e delle fossette, le superfici vestibolari e linguali/palatali a livello di molari e premolari o le fossette linguali di incisivi e canini.
  • II CLASSE: la carie si localizza tra dente e dente (pareti interprossimali) dei denti molari e premolari. Nella maggior parte dei casi le lesioni cariose di seconda classe interessano anche la superficie masticante del dente.
  • III CLASSE: la carie interessa le pareti interprossimali di incisivi e canini senza coinvolgimento del bordo incisale (angolo del dente).
  • IV CLASSE: la carie coinvolge incisivi e canini interessandone contemporaneamente le pareti interprossimali e il margine incisale
  • V CLASSE: la carie interessa i colletti (zona del dente vicina alla gengiva) sia dei denti frontali che dei denti posteriori
  • VI CLASSE: la carie interessa il margine incisale degli elementi frontali o la sommità delle cuspidi di canini e molari e premolari.

Spesso in alcune classificazioni si trovano però solamente 5 classi, questo probabilmente perché la VI classe difficilmente si presenta oggi come intesa da Black o semplicemente perché la lesione quasi sempre coinvolge anche altre porzioni di dente da provocare il “cambio” di classe. 

Senti dolore e pensi possa essere una carie? Non esitare a contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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