Riassorbimento dentale è un termine che viene impiegato per descrivere un tipo comune di lesione o irritazione dentale che causa la perdita di una o più parti di un dente. Vediamo quali sono i sintomi del riassorbimento e da che cosa è causato.


Che cos’è il riassorbimento dentale?

Il riassorbimento può interessare molte parti di un dente, tra cui:

  • polpa interna
  • cemento, che copre la radice
  • dentina, che è il secondo tessuto più duro sotto lo smalto
  • radice

 

Si sviluppa spesso all’esterno del dente, spostandosi poi verso l’interno.
Oltre alla perdita di una parte o di più parti di uno stesso dente, potresti notare gonfiore alle gengive e macchie rosa o scure sui denti. Tuttavia, i sintomi del riassorbimento non sono sempre facili da notare.

Le due tipologie di riassorbimento dentale

A seconda di dove si verifica la perdita di elemento dentario, possiamo classificare due tipologie di riassorbimento dentale: quello interno e quello esterno. Il riassorbimento esterno è spesso più facile da vedere rispetto a quello interno perché avviene sulla superficie esterna di un dente.

  • Riassorbimento interno: il riassorbimento interno colpisce, appunto, la parte interna del dente. È molto meno comune del riassorbimento esterno e il più delle volte colpisce gli uomini. È più frequente nelle persone che hanno denti che hanno subito un intervento di chirurgia orale importante, come il trapianto dei denti. Molte persone non sono consapevoli di avere un riassorbimento interno perché colpisce solo i tessuti all’interno di un dente. Per rilevarlo sarà necessario un esame radiografico che mostri le parti più interne del dente: sulla radiografia il dente con riassorbimento interno mostrerà macchie scure dove manca il tessuto.
  • Riassorbimento esterno: il riassorbimento esterno è molto più comune del riassorbimento interno. Può colpire qualsiasi parte dell’area esterna del dente, dalle radici al cemento. Alla vista il riassorbimento esterno si presenta come un foro o una scheggiatura. Il riassorbimento radicolare, cioè quello che colpisce le radici di un dente, esaminato ai raggi X apparirà come un accorciamento delle lunghezze delle radici e un appiattimento delle loro punte.

Quali sono le cause del riassorbimento dentale?

Diverse sono le cause che possono dare origine al riassorbimento di un dente.
Il riassorbimento esterno è spesso causato da lesioni alla bocca e ai denti che causano gonfiore e perdita di osso e tessuti intorno al dente. Tali lesioni possono verificarsi, per esempio, dall’uso prolungato di apparecchi ortodontici tradizionali, dal digrignamento dei denti o dallo sbiancamento dentale.
Molto spesso il riassorbimento interno è causato da un trauma fisico a un dente o dal rigonfiarsi della parte interna di un dente a causa di una carie non trattata.
Tuttavia, le cause esatte del riassorbimento dei denti non sono ben comprese.

Quali sono i sintomi del riassorbimento dentale?

Il riassorbimento dei denti non sempre presenta sintomi evidenti e facilmente riconoscibili. In molti casi le persone possono non notare il riassorbimento anche per anni.
Tuttavia, con il peggioramento del riassorbimento, i sintomi spesso si manifestano in modo più chiaro:

  • dolore localizzato nella radice, nella corona o nella parte più interna del dente
  • scolorimento scuro o rosato
  • gonfiore e arrossamento delle gengive
  • spaziatura insolita tra i denti
  • denti divenuti più fragili e che si scheggiano facilmente
  • fori nei denti

Come viene diagnosticato?

Il modo in cui diagnosticheremo il riassorbimento dipende da quale parte del dente è interessata. L’assorbimento esterno è solitamente più visibile, quindi è più facile da diagnosticare. Mentre per quello interno eseguiremo degli esami radiografici approfonditi. Se sospetti un riassorbimento non esitare a contattarci e a fissare una visita.