Abbiamo di recente analizzato le differenze tra mucosite perimplantare e perimplantite, due patologie che minacciano gli impianti dentali. In questo articolo cercheremo di capire come ridurre al minimo il rischio di sviluppo di una malattia perimplantare.


Fattori di rischio della perimplantite

Quando si valuta l’idoneità del paziente al trattamento dell’impianto dentale, è importante considerare alcuni dei più comuni fattori di rischio per la malattia perimplantare. I pazienti che hanno sofferto in precedenza di parodontite possono essere maggiormente a rischio di sviluppare una malattia perimplantare, sebbene la longevità dell’impianto non sia necessariamente influenzata dalla loro storia parodontale.

Uno dei maggiori fattori di rischio è la scarsa igiene orale. I disturbi si sviluppano se il paziente non si lava regolarmente e nel modo corretto i denti utilizzando spazzolino e filo interdentale appropriati e favorendo così l’accumularsi della placca.

Un’altra possibile causa è il cemento residuo, ovvero quel cemento lasciato a livello sub-gengivale intorno agli impianti dentali. Con le corone implantari cementate può essere difficile rimuovere completamente il cemento a causa del posizionamento e del design dell’impianto. Il cemento residuo potrebbe causare infiammazioni a causa della topografia della superficie ruvida, che può fornire un ambiente fertile per i batteri.

I fumatori sono a maggior rischio di malattie perimplantari, che sono molto più diffuse tra le persone che usano tabacco e derivati. Uno studio ha rilevato che al 78% degli impianti nei fumatori è stata diagnosticata una perimplantite.

Il sovraccarico occlusale può causare microfratture all’interno dell’osso mascellare e l’eventuale perdita ossea, ma studi hanno suggerito che la scarsa igiene orale è ancora il fattore chiave nella malattia perimplantare.
La buona notizia è che la malattia perimplantare può essere prevenuta.

Una strategia preventiva in fase di pianificazione

Quando si pianifica il trattamento implantare, è importante considerare da subito la possibilità di sviluppo della perimplantite. Posizionare l’impianto nella posizione corretta e in un osso sano e idoneo aumenta le possibilità di esito positivo a lungo termine. In alcune situazioni può essere utile utilizzare un abutment personalizzato per aiutare a definire un corretto profilo di emergenza, che renderà più facile per il paziente la quotidiana buona igiene orale. Quando si posiziona un restauro cementato, è necessario prestare particolare attenzione per rilevare e rimuovere eventuali residui di cemento dalle aree subgengivali.

Ridurre al minimo il rischio di sviluppo della perimplantite

Sulla base dei fattori di rischio del paziente per lo sviluppo di una malattia perimplantare, una corretta manutenzione continua è fondamentale per il successo a lungo termine del trattamento dell’impianto dentale. L’anamnesi dentale del paziente può aiutare a determinare il programma di manutenzione preventiva appropriato. La storia clinica dovrebbe includere la data di posizionamento dell’impianto, il produttore dell’impianto e il tipo e il design coronale. La cartella del paziente deve anche evidenziare il tipo di restauro, quando è stato caricato per la prima volta e se è stato scelto un restauro avvitato o cementato.
I pazienti che hanno sofferto in precedenza di parodontite possono beneficiare di un programma di mantenimento più breve.
Uno dei problemi con la malattia perimplantare è che, generalmente, non è dolorosa: il paziente può, quindi, non essere consapevole che il proprio impianto si è infiammato o infettato fino a quando non si sviluppano sintomi più significativi.

Curare la perimplantite

Nel nostro studio cerchiamo sempre di istruire il paziente sulla corretta igiene orale e di informarlo dei potenziali rischi nel caso scegliesse di trascurarla. Se vuoi discutere il tuo caso in modo dettagliato siamo a tua disposizione per aiutarti nel percorso di mantenimento dell’impianto dentale o per affrontare la perimplantite: fissa subito una visita!